L’ASRM mette in guardia sul congelamento degli ovociti

Di Gregorio e Gianaroli: "Auspichiamo che le associazioni di pazienti infertili facciano sentire il loro disappunto"

Torino, ottobre 2007 – L’American Society for Reproductive Medicine, in occasione del suo 63° convegno annuale, ha emesso un comunicato (emesso in data 16/10/2007 e ripreso da tutta la stampa internazionale) in cui si afferma chiaramente che le tecniche di congelamento degli oociti, in corso di trattamenti di FIV-ET, devono essere ad oggi considerate a tutti gli effetti come procedure sperimentali, e non possono essere offerte come valide scelte terapeutiche.

Il dottor Alessandro Di Gregorio, alla guida dell’equipe del centro ARTES di Torino che opera nel campo della riproduzione assistita dal 1982, che con il dott. Luca Gianaroli, direttore scientifico della Sismer (Società Italiana Studi di Medicina della Riproduzione) commentano con grande preoccupazione i dati emersi dal convegno.

"Questo comunicato della più grande e più autorevole associazione di specialisti di tecniche di riproduzione assistita, è la dimostrazione ufficiale di quanto più volte è stato ribadito dalla maggior parte dei ricercatori più seri in Italia e nel mondo – spiegano il dottor Di Gregorio e il dott. GianaroliI pochi sostenitori della attuale legislazione in Italia hanno sempre sostenuto che la crio-conservazione degli oociti rappresenterebbe una valida alternativa al congelamento degli embrioni. Escludendo poche dichiarazioni dai toni trionfalistici e mediaticamente appetibili di alcuni medici, in realtà la grandissima maggioranza degli specialisti non ha ottenuto risultati clinicamente apprezzabili da queste tecniche".

L’American Society for Reproductive Medicine pone l’accento sul fatto che le donne interessate all’utilizzo di questa tecnica, devono necessariamente considerarla un rimedio ancora sperimentale e che dovrebbero essere preventivamente informate sui metodi di trattamento, sui costi e sulle percentuali di successo, per comprendere realmente cosa implica questo processo e quali siano le effettive possibilità di riuscita.

"Dopo questo autorevole parere – concludono il dottor Di Gregorio e il dott. Gianaroli – auspichiamo che le associazioni di pazienti infertili facciano sentire il loro disappunto per essere state non solo fortemente danneggiate dalla legge 40, ma anche raggirate da affermazioni fuorvianti e alimentatrici di false aspettative".