Dichiarazione di Alessandro Frezzato, Componente della Direzione di Radicali Italiani e Consigliere generale dell’Ass. Concioni
In merito all’ennesima condanna del Papa sull’eutanasia pronunciata in Vaticano ricevendo 400 medici partecipanti ad un Congresso organizzato dalla Pontificia accademia per la vita, ritengo illegittimo e ingiusto che si dia un’immagine falsata e accusatrice di quel mondo medico favorevole a tali pratiche nel rispetto delle scelte individuali del malato.
La Chiesa cattolica ha tutto il diritto esprimersi in senso contrario alla pratica mediche eutanasiche. Trovo tuttavia ingiusto che si faccia passare agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine distorta di un mondo medico non rispettoso della salvaguardia della vita umana e conseguentemente non impegnato a tutelarla nelle sue fasi terminali o gravemente compromesse.
Benedetto XVI ha anche rivolto un invito alle istituzione di aiutare economicamente le famiglie dei malati gravi. Su questo dovremmo ovviamente convenirne tutti, ma a patto però che non si prescinda dalla volontà e libertà del malato nel continuare a vivere in condizioni di sofferenza estrema, perché altrimenti risulta soltanto pura violenza e non tutela della Vita umana.
Va sottolineare, inoltre, che proprio noi radicali, favorevoli alla dolce morte regolamentata (anche per evitare che continui ad essere effettuata clandestinamente e quindi senza alcun paletto), con l’Ass. "Luca Coscioni" ci siamo battuti e continuiamo a farlo, per il riconoscimento dei diritti civili e politici dei malati e dei disabili gravi, senza mai aver avuto un cenno di sostegno da parte di nessuna delle numerose associazioni di promozione sociale legate alla Chiesa cattolica.