Svolta storica per la democrazia diretta, si potranno firmare online referendum e iniziative popolari

Firma digitale legge di bilancio

“Primo storico passo avanti per rimuovere gli ostacoli alla partecipazione democratica di tutti i cittadini, anche disabili” commentano Mario Staderini e Marco Gentili.

Tra i commi della legge di bilancio approvata ve ne sono alcuni che segnano una svolta storica rispetto al diritto di tutti i cittadini di attivare gli strumenti di democrazia diretta.

Con una modifica alle legge n 352 del 1970, che disciplina la procedura di raccolta firme per referendum e leggi di iniziative popolari, è stata introdotta la possibilità di firmare online attraverso le modalità previste dall’articolo 20 del Codice dell’amministrazione digitale (ad esempio firma digitale e SPID) nonché attraverso una piattaforma telematica che la Presidenza del Consiglio dovrà realizzare entro il 31 dicembre 2021.

A riguardo, il commento di Marco Gentili – persona affetta da SLA e simbolo delle battaglie per i diritti delle persone con disabilità dell’Associazione Luca Coscioni , di cui è co-presidente – e di Mario Staderini, che nel novembre del 2019 ha fatto condannare l’Italia dal Comitato diritti umani dell’ONU a causa degli “ostacoli irragionevoli” imposti dalla legge ai promotori di referendum:

“Ringraziamo l’onorevole Giusy Versace e il Parlamento per aver tradotto in legge quello che da tempo chiedevamo e per cui due anni fa abbiamo passato 40 settimane davanti al Quirinale con la campagna di Duran Adam. Con l’introduzione della firma telematica, verranno rimossi gli ostacoli che da anni impediscono ai cittadini l’esercizio del loro diritto costituzionale a promuovere referendum e leggi di iniziativa popolari. Per chi vive una limitazione fisica, una disabilità, la firma telematica è lo strumento che consente non solo di firmare, ma anche di essere protagonista come promotore nelle piazze virtuali”.

Per tutti i cittadini, poi – continuano Gentili e Staderini – sarà di nuovo possibile firmare agevolmente, anche in tempi di pandemia, per contribuire alla vita politica del Paese attraverso i referendum. Si tratta di un primo storico passo per rimuovere gli ostacoli alla partecipazione democratica utilizzando l’innovazione tecnologica.

Auspichiamo che presto si intervenga per rendere immediatamente operativa questa riforma, anziche rinviarla al 1 gennaio 2022, e completarla semplificando anche la raccolta firme tramite moduli cartacei, ancora oggi resa impossibile dall’onere di avere un autenticatore che non è però obbligato ad essere disponibile. Sospendere, anche per il 2021, i diritti di iniziativa popolare, non è costituzionalmente tollerabile”.