“A quanto si apprende dalle agenzie la Conferenza episcopale toscana è passata ad un vero e proprio attacco diretto alle istituzioni della repubblica. E’ una cosa gravissima, evidente frutto della disperazione dovuta alla consapevolezza di non rappresentare, sui temi oggetto dei referendum, neppure la maggioranza dei propri fedeli.
Nel documento si afferma, non paghi delle pressioni esercitate indebitamente nei confronti della Corte Costituzionale nel momento della decisione sull’ammissibilità dei quesiti, che “il referendum, che nella Costituzione ha carattere abrogativo, in questo caso diviene legislativo, sostituendosi al Parlamento e deformando la legge 40/2004”. Interpretazione quanto meno discutibile, ma soprattutto, fino a prova contraria, spetta alla Corte Costituzionale decidere in merito all’ammissibilità dei referendum. quale titolo dunque la Conferenza episcopale prende una tale posizione pubblica, con simili toni, e a chi è rivolto questo messaggio? Non sarà che siamo di fronte ad un ulteriore strumento di pressione sul governo per ottenere una data che limiti la possibilità di recarsi a votare per gli elettori?
A proposito di affluenza alle urne il documento della CET reclama la piena legittimità della decisione di astenersi dal voto. Su questo non si può che essere d’accordo, ma è altrettanto legittimo l’uso che fanno i vescovi del proprio ministero per lanciare una vera e propria campagna di boicottaggio di un appuntamento elettorale? A noi pare altrettanto legittima, se non di più, la decisione di votare e magari di votare sì, decisione che la crociata della CET sembra invece voler colpire.
E che dire infine dell’ennesimo attacco contro i promotori dei referendum, accusati più o meno esplicitamente di essere portatori di menzogne? Se davvero i vescovi toscani vogliono un’informazione “puntuale, capillare e scientificamente corretta