Il prof. Michele De Luca, ordinario di Biochimica e direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, esprime il suo pieno apprezzamento per il lavoro svolto dal governo e dal parlamento in occasione della conversione in legge del cosiddetto “Decreto Balduzzi” approvato oggi quasi all’unanimità anche al Senato.
“In una materia così delicata e complessa, che chiama in causa fattori diversissimi tra loro, come la solidarietà con il dolore e il legittimo diritto di chi soffre di avere risposte terapeutiche certe da un lato e il rigore imposto dalla medicina basata sull’evidenza scientifica dall’altro, il Ministro Beatrice Lorenzin, le Commissioni, il Governo e l’intero Parlamento e Senato hanno dimostrato grande equilibrio e senso di responsabilità votando un provvedimento con una storica compattezza” dichiara De Luca. “Tramite il ricorso allo strumento delle audizioni parlamentari è stato svolto un encomiabile lavoro di approfondimento e di documentazione, che ha permesso ai legislatori di ascoltare tutte le parti in causa, inclusa la ricerca scientifica, le cui competenze sul tema hanno permesso di scongiurare il temuto “Far West” scientifico in cui sarebbe caduto il nostro Paese qualora si fosse approvato un decreto non conforme alle normative europee ed internazionali che regolamentano un campo di applicazione così specifico e complesso”.
“Mi auguro, da ricercatore e da scienziato, che la volontà dimostrata in questa occasione dal Governo di entrare nel merito scientifico della questione possa avviare una fattiva e proattiva collaborazione anche con quei giudici che probabilmente non avevano in passato compreso appieno che non stavano sentenziando su una ‘cura’ ma su una speranza, se non illusione”.
“Comprendo anche le critiche di illustri colleghi, che considerano il finanziamento di una sperimentazione basata su razionali scientifici inesistenti e senza nessuna evidenza di potenziale efficacia uno sperpero di denaro pubblico in un momento difficile per il Paese e per il Servizio Sanitario Nazionale. Credo però che nelle condizioni ambientali nelle quali il Governo e il Parlamento si sono trovati ad operare, molto simili al già vissuto caso Di Bella, non si potesse fare altrimenti. L’aspetto positivo dell’autorizzazione alla sperimentazione (ancorché onerosa per lo Stato) è che adesso Stamina ha la possibilità di dimostrare al mondo intero ed in maniera formale di aver trovato con un unico rivoluzionario prodotto la cura per migliaia di patologie tutte diverse tra loro”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.