Intervento dell’on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel
Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali e membro della Giunta
dell’Associazione Coscioni.
Due interrogazioni non sono bastate per fare luce sulla rimozione da parte
del Governo, su indicazione del presidente del CNB Francesco Paolo Casavola,
dei tre vicepresidenti del Comitato Nazionale di Bioetica -Cinzia Caporale,
Elena Cattaneo e Luca Marini-. Le risposte, rispettivamente ad
un’interrogazione in XII Commissione dell’on. Zanotti e ad un mio question
time in aula, non sono, infatti, state esaustive e chiarificatrici. (1)
Con un’ulteriore interrogazione, elaborata insieme al Prof Marini,
protagonista di questa vicenda, si chiede una volta per tutte chiarezza sui
motivi e sul metodo con cui e’ stato condotto questo avvicendamento.
Per quanto riguarda il metodo, i vicepresidenti sostituiti hanno dichiarato
di non essere stati informati personalmente della loro sostituzione e di
avere appreso tale notizia dalla stampa. A tutt’oggi il DPCM (Decreto della
Presidenza del Consiglio dei Ministri) con cui E’ stato disposto il loro
avvicendamento, firmato l’11 ottobre, non gli e’ stato ancora formalmente
notificato e i tre ne hanno potuto prendere visione soltanto indirettamente,
su propria sollecitazione.
Per quanto riguarda il merito della rimozione, in una lettera dell’8 ottobre
il Presidente Casavola affermava che la sostituzione dei vicepresidenti era
stata disposta "al fine di ottenere un piu’ funzionale assetto dell’Ufficio
di Presidenza". Invece, pubblicamente, in successive occasioni, lo stesso
prof. Casavola affermava che la sostituzione dei vicepresidenti era motivata
dallo stato dei "rapporti personali" tra se’ e i vicepresidenti medesimi. Il
DPCM collega la sostituzione dei vicepresidenti all’esigenza di assicurare
"un piu’ funzionale assetto dell’Ufficio di Presidenza del CNB", senza
spiegare le ragioni di tale esigenza. Tale affermazione non puo’ essere
assunta quale motivazione del provvedimento, essendo pacifico per tutti che
non potrebbe mai adottarsi, da parte di un Governo razionale, un
provvedimento amministrativo volto a fornire un assetto meno funzionale ad
un qualsiasi organo od ufficio. Per questi motivi il prof Marini ha
impugnato di fronte al TAR del Lazio il DPCM in questione.
Dal canto mio, insieme ad altri deputati de La Rosa Nel Pugno (2) rivolgo
alla Presidenza del Consiglio un’interrogazione per sapere:
– perche’ i diretti interessati non sono stati preventivamente informati
dell’instaurazione nei loro confronti di un procedimento diretto alla loro
sostituzione;
– perche’ il DPCM in parola non e’ stato notificato formalmente ai singoli
interessati;
– perche’ il DPCM non fornisce alcuna valida indicazione ne’ oggettiva, ne’
soggettiva sulle ragioni poste a base della sostituzione dei vicepresidenti
del CNB.