E’ bastato un passaparola di poche ore, un veloce "giro" di mail per portare venerdì sera in piazza Ferretto a Mestre diverse centinaia di donne con la volontà di riaffermare, attraverso la difesa della legge 194, il proprio diritto di scelta. Una manifestazione spontanea che ha visto in piazza, assieme a varie associazioni tra cui la cellula Coscioni di Venezia, due generazioni di donne e uomini che con la presenza hanno voluto dire un chiaro no a quanti cercano di far tornare nel nostro paese drammi e sofferenze. Un no a chi con spregiudicatezza e cinismo gioca con la pelle delle donne e vorrebbe tornare a porre sotto tutela la loro libertà e autodertminazione. Un no a chi parla demagogicamente della necessità di ridurre gli aborti senza promuovere, anzi osteggiando, campagne d’informazione sulla contraccezzione preventiva e di emergenza.
Il presidio è stato una risposta oltre che agli inqualificabili fatti di Napoli e ai continui attacchi alla libertà di scelta, anche alla mozione in sostegno alla "moratoria" sull’aborto recententemente approvata dal consiglio comunale di Chioggia. E’ stato inoltre l’occasione per riaffermare l’impegno a lottare contro il PDL n.3 della regione Veneto che intende consentire l’accesso a rappresentanti dei movimenti antiabortisti nei reparti di ostetricia e ginecologia oltre che nei consultori familiari, sale d’aspetto ed atri degli ospedali, e che arriva a prevedere la possibiltà, per gli antiabortisti, di chiedere la revoca del permesso all’esecuzione degli interventi di IVG in quegli ospedali che dovessero ostacolare le loro iniziative.
E quando nella piazza, per la concomitanza con la campagna per il risparmio energetico, si sono spente tutte le luci lasciandoci nel buio, la nostra presenza stava anche a significare che non accetteremo quell’altro buio in cui oscurantismo vaticano e una classe politca pavida e criminogena vorrebbero relegare il futuro delle donne e del nostro paese.
Il presidio è stato una risposta oltre che agli inqualificabili fatti di Napoli e ai continui attacchi alla libertà di scelta, anche alla mozione in sostegno alla "moratoria" sull’aborto recententemente approvata dal consiglio comunale di Chioggia. E’ stato inoltre l’occasione per riaffermare l’impegno a lottare contro il PDL n.3 della regione Veneto che intende consentire l’accesso a rappresentanti dei movimenti antiabortisti nei reparti di ostetricia e ginecologia oltre che nei consultori familiari, sale d’aspetto ed atri degli ospedali, e che arriva a prevedere la possibiltà, per gli antiabortisti, di chiedere la revoca del permesso all’esecuzione degli interventi di IVG in quegli ospedali che dovessero ostacolare le loro iniziative.
E quando nella piazza, per la concomitanza con la campagna per il risparmio energetico, si sono spente tutte le luci lasciandoci nel buio, la nostra presenza stava anche a significare che non accetteremo quell’altro buio in cui oscurantismo vaticano e una classe politca pavida e criminogena vorrebbero relegare il futuro delle donne e del nostro paese.