Caso Englaro, M.Antonietta Farina Coscioni: perché andrò da Eluana nella sua “prigione” in cui è detenuta da 16 anni.

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente di Radicali Italiani e co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica – Lecco, 18 Gennaio, GIORNATA PER LA LIBERTA’ DI ELUANA

Venerdì 18 gennaio vedrò con Beppino Englaro, Eluana, la giovane che da sedici anni è costretta in un letto di una clinica di Lecco, imprigionata in uno stato di coma vegetativo, alimentata e idratata con un sondino nasogastrico.

Una "non vita"pesante come un macigno per la famiglia di Eluana che per lungo tempo, in solitudine, ha gridato la richiesta di interrompere la tortura per una figlia persa una notte del gennaio del 1992 a causa di un incidente d’auto. Ringrazio Beppino Englaro, che con un atto di fiducia nei confronti dell’ Associazione Luca Coscioni, mi aprirà le porte e mi accompagnerà a trovarla proprio nella "Giornata per la Libertà di Eluana".

Una giornata di impegno, lotta e riflessione per una realtà che scuote le coscienze dell’opinione pubblica e non ancora come sarebbe auspicabile della classe politica salvo poche eccezioni. Merito anche di una sentenza della Cassazione che, nel novembre del 2007, ha riaperto il caso di Eluana, rimandando il suo fascicolo in Corte di Appello, dopo otto dinieghi pronunciati dai giudici nel corso degli anni.

In Senato, viene lasciato solo Ignazio Marino, che si sta battendo per una legge sul testamento biologico; soli vengono lasciati i Radicali e l’Associazione Luca Coscioni; soli, soprattutto sono lasciati i malati che se ne vanno, "evadono" come possono, quando possono e sanno. Persone, intelligenze, sensibilità che non possono più aspettare i tempi assurdi e esasperatamente lenti, della politica.

Come radicali, evidentemente, cercheremo di garantire lo stesso impegno, la stessa cura come abbiamo finora fatto, per aiutare la politica di "Palazzo" che non ha saputo e voluto dare finora risposte soddisfacenti.