Nasce l’Intergruppo parlamentare per la Salute riproduttiva e Interruzione volontaria di Gravidanza

Dai parlamentari sono arrivate le prime adesioni, e tra di loro non c’è alcun esponente della maggioranza.

Tre gli obiettivi fondamentali, che mirano a promuovere la corretta applicazione e l’aggiornamento della legge sull’Aborto

Oggi, alla Camera dei Deputati, si è riunito per la prima volta l’Intergruppo parlamentare in materia di Salute Riproduttiva e Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG), promosso dall’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Lo scopo principale dell’intergruppo è promuovere la corretta applicazione e l’aggiornamento della legge 194/1978, per poter  garantire a tutte le donne, senza ostacoli di alcun tipo, il rispetto del diritto alla salute riproduttiva. Inoltre, l’iniziativa intende dare attuazione pratica alla Petizione presentata dall’Associazione Luca Coscioni al Parlamento alla fine dello scorso anno e su cui ora è aperta una raccolta firme.

In particolare, gli obiettivi sui quali l’intergruppo lavorerà sono:

  • ottenere la pubblicazione di dati aperti sullo stato di applicazione della legge 194 del 1978;
  • aggiornare la legge numero 194 del 1978,  nel rispetto del diritto alla salute delle donne;
  • garantire la gratuità di tutti i moderni metodi contraccettivi.

Nessun esponente di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si è finora reso disponibile nel partecipare al gruppo di lavoro.

“L’intergruppo appena nato è l’occasione di una effettiva cooperazione e sinergia politica nell’esclusivo interesse dei cittadini. L’applicazione pratica e concreta di quella che dovrebbe essere l’attività politica in materia di diritti fondamentali”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato,  rispettivamente segretaria e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “Nel corso degli anni abbiamo evidenziato le criticità legate alla non corretta applicazione  della legge 194 del 1978. Con questo intergruppo vogliamo quindi ottenere una maggiore tutela e garanzia per tutte quelle donne che, a oggi, a causa di inadempienze e di una legge ferma nel tempo non vedono garantito il loro diritto alla salute riproduttiva”.