Dj Fabo/Cappato: sono 15.000 i firmatari dell’appello dei giuristi

Dj Fabo/Cappato: sono 15.000 i firmatari dell’appello di giuristi che scade il 3 aprile. Insieme a loro anche Roberto Saviano e Selvaggia Lucarelli

Lo Stato non difenda davanti alla Corte Costituzionale il Codice Penale Fascista sull’aiuto al Suicidio

Per firmare appello #concappato #stop580 → cliccare qui

Il Governo ha tempo fino al 3 aprile per decidere di costituire l’avvocatura dello Stato nel procedimento sollevato dalla Corte d’Assise di Milano per il processo a carico di Marco Cappato.

L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica ha lanciato poco più di 10 giorni fa un appello di giuristi già sottoscritto da 15.000 italiani per chiedere al Governo di non intervenire a difesa del reato e dunque di non dare mandato all’avvocatura di Stato di costituirsi in tale procedimento.

Tra i firmatari anche lo scrittore Roberto Saviano; la giornalista Selvaggia Lucarelli; Il Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano Nerina Boschiero; il docente di diritto costituzionale dell’Università di Ferrara Paolo Veronesi; il Professore emerito di diritto penale dell’Università di Milano Emilio Dolcini; il matematico Piergiorgio Odifreddi; il ginecologo Carlo Flamigni; l’avvocato e direttore editoriale della rivista giuridica Giurisprudenza Penale Guido Stampanoni Bassi; il Professore di storia costituzionale, già Professore ordinario di Diritto costituzionale, Università di Pavia Ernesto Bettinelli .

Sono d’accordo con il deputato della Lega Alessandro Pagano nel ritenere che la mancata costituzione da parte del Governo davanti alla Corte costituzionale nel procedimento sollevato dalla Corte di Assise di Milano nellambito del processo a mio carico sarebbe un fatto politico rilevante – ha detto Marco Cappato, tesoriere Associazione Luca Coscioni -.

All’opposto del deputato leghista, mi auguro che il Governo si tenga fuori dal procedimento per favorire un adeguamento della norma ai principi costituzionali. Ovviamente l’esempio portato da Pagano – secondo il quale il superamento di quel reato equivarrebbe ‘a ritenere che chi trattiene colui che sta per lanciarsi da un ponte nel vuoto commette violenza privata’  non c’entra nulla con la materia all’esame della Corte, ed è dunque un maldestro tentativo di imbrogliare le carte“.

Ecco il testo dell’appello:

Noi sottoscritti,

considerato:

– il reato in vigore di “istigazione e aiuto al suicidio” risalente al codice penale promulgato dal Regime Fascista nel 1930, e punito con una pena da 5 a 12 anni di carcere;

– il procedimento pendente davanti alla Corte costituzionale sulla costituzionalità del mero aiuto materiale al suicidio, così come sollevato dalla Corte d’Assise di Milano nell’ambito del processo a carico di Marco Cappato per l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani ad ottenere assistenza alla morte volontaria in Svizzera;

– chiediamo al Governo italiano di non intervenire a difesa della costituzionalità di quel reato, e dunque di non dare mandato l’avvocatura di Stato di costituirsi in tale procedimento.”

 

QUI il processo a Marco Cappato