L’elezione di Iacopo Melio a consigliere regionale della Toscana è un esempio per tutti noi

Anche se sono trascorse un paio di settimane, approfitto di questo mio spazio per complimentarmi con Iacopo Melio per l’ottimo risultato nelle elezioni Regionali Toscane, oltre 11.000 persone hanno scritto il suo nome, primo degli eletti con suffragi ancora maggiori a Firenze di alcuni Amministratori Locali. 

È stato un risultato importante, dopo una campagna elettorale condotta solo on-line ma che ci insegna e dimostra la direzione da intraprendere fino a poterlo considerare un esempio per tutti noi. 

Non si è trattato della solita candidatura di testimonianza, come la ragazza con un disturbo dello spettro autistico in corsa per il Consiglio Comunale di Roma, ma di un nome capace di unire e di generare un consenso più vasto rispetto alle battaglie più strettamente connesse con le esigenze di noi disabili. Iacopo ha iniziato la sua avventura nella «res publica» impegnandosi per rendere accessibili i mezzi pubblici affinchè fosse garantito a tutti il diritto non solo di uscire di casa, ma anche di muoversi liberamente cosa che a me personalmente viene negata da una serie di problematiche strutturali. #vorreiprendereiltreno è diventato il grido di battaglia di tanti di noi proprio per il significato di libertà di quelle parole.

Ecco il punto che voglio sottolineare si tratta sempre di una battaglia di libertà, un ideale elevato, garantito costituzionalmente, che si declina in varie modalità da quella di movimento a quella di poter disporre del proprio corpo, di vivere la propria vita o legittimamente porvi fine.  

Non dobbiamo limitarci a coltivare il nostro orticello, a un impegno limitato solo a quello che ci riguarda più da vicino, ma è necessario allargare l’orizzonte, se io personalmente mi fossi interessato solo di disabilità come con il nomenclatore o di eutanasia con le battaglie attraverso l’associazione Luca Coscioni sarei ancor più minoranza di quanto lo sia oggi. 

Voglio impegnarmi a cercare di allargare la mia prospettiva e smettere di tacere sopra alcune tematiche divisive o voltarmi dall’altra parte quando parlano i soliti oscurantisti mentre cercano di imporre la loro visione minoritaria del mondo. Considero come risultato dell’Associazione Luca Coscioni una maturazione e una presa di coscienza nell’opinione pubblica infatti secondo recenti rilevazioni statistiche tre italiani su quattro sono favorevoli  all’eutanasia.

L’esempio di Iacopo ha dimostrato che tutto è politica e che è necessario scegliere la libertà di coscienza, di ricerca, di poter disporre del proprio corpo chi legge i suoi interventi legge quanto sia fondamentale oggi schierarsi per un mondo più giusto e senza discriminazione dove ci sia posto per tutti. 

Nel momento in cui rivendichiamo i nostri diritti cercando solidarietà e vicinanza non dobbiamo far mancare la nostra a chi combatte la sua di battaglia, come sottolineato dallo stesso Presidente Mattarella all’atto del conferimento dell’onorificenza di Cavaliere: “«il vive meglio perché siamo nati per vivere insieme, non per vivere separati l’uno dall’altro.» 

La nostra voce verrà ascoltata maggiormente se sarà la stessa che si alza contro scelte crudeli e errate nei confronti dei migranti, contro i troppi episodi di squadrismo, a favore del riconoscimento delle nuove famiglie, affinché chi agevoli violenza e discriminazioni in base alle preferenze sessuali sia sanzionato e punito. Solo così possiamo occupare il posto che ci spetta e finalmente vedere il frutto di tante battaglie, in un mondo, in una società aperta ed inclusiva sarà più facile ribadire come, quanto, quando abitarlo o salutare nel momento in cui si desidera partire.

Spero che non sarà l’ultimo articolo dedicato a Iacopo Melio, a quanto da lui realizzato, confidando in una sua collaborazione e attenzione.