La deputata Pia Dijkstra, del partito D66 (sinistra moderata) ha ripresentato un disegno di legge per consentire l’eutanasia ad anziani stanchi di vivere. La deputata era pronta a presentare la sua proposta all’inizio dell’anno, ma ha preferito di posticiparlo a causa della pandemia di coronavirus.
Già il 18 dicembre 2016 aveva presentato un disegno di legge analogo ma a causa dello scioglimento delle Camere per le elezioni politiche, detta proposta era ritirato. Nel programma del governo formatosi dopo le elezioni il tema non era prioritario e quindi temporaneamente sospeso.
Il contenuto del disegno di legge del 2016 è stato ampiamente descritto nel mio libro “Libertà di decidere – fine-vita volontario in Olanda” al capitolo 11.
Dopo la presentazione del disegno di legge, nel gennaio 2017 la NVVE (Associazione Olandese Fine Vita Volontario) ha commissionato una ricerca per individuare l’opinione dei cittadini olandesi sul tema. Il 62% poteva immaginarsi che la vita fosse compiuta a un certo momento.
Il disegno di legge consentirebbe alle persone di età superiore ai 75 anni, che ritengono di essere arrivate alla fine della loro vita e abbiano un desiderio persistente di morire presentando una richiesta di eutanasia. “C’è un gruppo di anziani che ha finito la propria vita. Dicono: vado a dormire ogni notte con la speranza di non svegliarmi di nuovo. Voglio rendere l’eutanasia possibile per quel gruppo rispettando condizioni rigorose“, Dijkstra ha dichiarato ai media. “Il problema sta diventando più grande ora che la differenza tra la tua vita biologica e quella biografica sta aumentando grazie al progresso della medicina.”
Due dei partiti cristiani nella coalizione di governo sono fortemente contrari all’idea. Il leader di Christen Unie (partito calvinista conservatore) – Segers – ha dichiarato: “Trovo estremamente doloroso che in un momento in cui le persone anziane si sentono più vulnerabili, D66 sta presentando una proposta che sappiamo porterà ad un aumento dell’ansia in molte persone anziane. Se la pandemia di coronavirus ha chiarito qualcosa a noi, è che la vera attenzione e la buona cura fanno la differenza in una vita umana “. (N.B. La Christen Unie ha ottenuto nelle ultime elezioni politiche del 2017 il 3,31% dei voti, 5 seggi su 150).
Harry van der Molen, del partito CDA (raggruppamento cattolico e protestante con l’8,51% dei voti e 13 seggi), ha dichiarato: “Per quanto riguarda il CDA, non ci sarà alcuna legge sulla stanchezza di vivere, ma affronteremo le cause della solitudine. Soprattutto quando le persone si sentono sole, abbandonate o perse, hanno bisogno di attenzione o cura”.
Chi legge potrebbe fraintendere che la cura dell’anziano, in Olanda sarebbe problematica. Non è qiestp il caso. Il governo pone tutta l’attenzione alle nuove esigenze per quanto riguarda l’invecchiamento. La strategia è di lasciare l’anziano nella sua casa il più possibile, anche con l’aiuto di figli, amici e vicini (attraverso la cura del mantello da non confondere con le cure palliative). Non si può negare che il sistema di assistenza sia sotto stress ma finora ha retto in modo adeguato anche durante la pandemia di coronavirus.
Secondo la Dijkstra, i timori che un numero maggiore di anziani si tolga la vita non hanno fondamento. “È un piccolo gruppo di persone che hanno almeno 75 anni. Metto ancora più enfasi nella mia legge sul ruolo dell’accompagnatore professionale al fine vita, che inizia a discutere con le persone sul loro desiderio di morire. Guarda da dove proviene quel desiderio e se ci sono alternative. Presta anche attenzione alla famiglia, al medico di famiglia o al medico curante coinvolgendoli “.
Non è prevedibile che il disegno di legge sarà oggetto di discussione durante l’attuale legislazione, che finisce nel febbraio 2021, ma considerando che la maggioranza dei cittadini auspica una decisione di legiferare o meno il fine vita per chi considera la sua vita conclusa, il tema sarà senz’altro incluso nel programma elettorale di qualche partito oltre a D66.
Olandese di nascita e italiano di adozione. Attualmente è membro della Direzione dell’Associazione Luca Coscioni. Una carriera professionale come revisore contabile e successivamente come consulente aziendale. Dopo la sua decisione di terminare la carriere professionale, si è dedicato al volontariato. Da più di 40 anni è socio dell’Associazione Olandese di Fine-vita Volontario (NVVE). Circa 5 anni fa, dopo l’ennesima “fake-news” sull’eutanasia in Olanda, ha deciso di pubblicare un saggio, frutto di circa 3 anni di ricerca, sulla legislazione olandese e la sua applicazione. Nel 2017 pubblica “Libertà di decidere – fine-vita volontario in Olanda”. Attualmente è rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni alla Word Federation of Right to Die Societies.