Recentemente le Commissioni di Controllo Eutanasia olandese (le Commissioni) hanno pubblicato il rapporto sull’attività svolta durante 2018.
Le segnalazioni ricevute dai medici sono state 6.126, numero leggermente inferiori (4,4%) a quello del 2017 (6.585), interrompendo il trend dell’incremento continuo da quando la legge è entrata in vigore.
Sono iniziate le analisi delle cause della diminuzione. Considerando l’attenzione dei media per il decesso della ragazza olandese Noa Pothoven, si nota che nel 2018 i casi di eutanasia in Olanda di malati psichiatrici, secondo il rapporto delle Commissioni, erano 67 (l’1%) su un totale di 6.585 segnalazioni, che costituiscono il 4% dei decessi avvenuti in quell’anno ossia 153.328, mentre le richieste accolte per demenza erano 166 (2,4%), di cui 164 in fase iniziale della malattia e 2 nella fase avanzata.
Ho letto il giudizio della Commissione su questi due casi. I medici hanno deciso di accogliere la richiesta alla presenza di una dichiarazione di volontà scritta, redatta dal malato quando aveva ancora la piena capacità di intendere e volere. In seguito ad un’interrogazione parlamentare il Centro ha iniziato uno studio dei dossier di casi di eutanasia per malattie psichiatriche per il periodo 2012 – 2018, per conoscere i retroscena delle richieste di eutanasia.
Altre informazioni su Suicidio assistito ed eutanasia in Olanda:
- Le segnalazioni per eutanasia sono state 5.898 e 212 segnalazioni per l’assistenza al suicidio.
- La natura della malattia, oltre a quella mentale già menzionata: tumori 4013, altre affezioni non causate da tumori, sistema nervoso 382, cuore e arterie 231, polmoni 189, accumulo di malanni della vecchia (fisiche e psichiche) 205.
- Luogo del decesso: casa 4919, hospice 491, casa di cura ecc. circa 640;
- Gender: donna 2935, uomo 3191,
- Età: da 12 al 30 anni: 25, da 31 a 40 anni: 43, da 41 a 50 anni: 181, da 51 a 60 anni: 574, da 61 a 70 anni; 1.363, da 71 a 80 anni: 1.986, da 81 a 90 anni: 1.442, oltre 90 anni: 512.
Sono state accolte le richieste di 3 minori (tra 16 e 18 anni). Ho letto i giudizi espressi dalle Commissioni su questi tre casi. In due casi si trattava di pazienti con rare forme di tumore e un caso di un’affezione neurologica. Le sofferenze erano insopportabili e non esistevano prospettive di miglioramento. Come richiesta dalla legge i genitori erano coinvolti e hanno accolto il desiderio del(la) figlia/o di terminare le loro sofferenze.
Il Centro fine-vita (non è una clinica nel senso fisico) è specializzato nella valutazione di casi complessi come per esempio una malattia psichiatrica e applica l’eutanasia con l’impegno di uno dei suoi team composto con medici, specialisti della natura della malattia del richiedente, oppure assiste il medico durante il processo di accoglimento della richiesta.
Durante il 2018 il Centro ha avuto 2.564 richieste di eutanasia (2017 – 2.487) dalle quali 727 (28%)(2017 – 747, pari al 30%) sono accolte.
1153 (45%) richieste riguardavano le malattie psichiche (psichiatriche, demenza e l’accumulo dei malanni della vecchiaia che spesso comprendono un elemento psichico), dalle quali 240 (32%) sono state accolte. Segno della prudenza che i medici osservano prima di raccogliere una richiesta.
Un accenno all’argomento usato dai fautori contro l’eutanasia: il pendio scivoloso. Negli ultimi anni non è mai stata presentata una denuncia da familiari o terzi poiché un medico ha applicato l’eutanasia o l’assistenza al suicidio senza il consenso del malato. Negli anni 2017 e 2018 (su un totale di 12.711 segnalazioni) 18 casi sono stati trasmessi alla Procura, di cui (al fine marzo 2019) 15 denunce sono state archiviate e 3 sono ancora sotto esame. Pende la denuncia del 2016 di un medico che avrebbe applicato l’eutanasia a un malato in fase avanzata di Alzheimer. Al medico è stato rimproverato di avere applicato l’eutanasia in conformità a una dichiarazione di volontà che non indicava chiaramente che l’eutanasia avrebbe potuto essere concessa nella condizione specifica di salute del paziente.
Ho analizzato inoltre tanti giudizi delle Commissioni di Controllo Eutanasia ma non ho trovato un caso dico uno che ha l’indicazione che potrebbe trattarsi del pendio scivoloso.
I rapporti annuali delle Commissioni sono disponibili oltre all’olandese nelle lingue inglese, francese, spagnolo e tedesco. Per l’anno 2018 le traduzioni sono in corso (sito www.euthanasiecommissie.nl).
Olandese di nascita e italiano di adozione. Attualmente è membro della Direzione dell’Associazione Luca Coscioni. Una carriera professionale come revisore contabile e successivamente come consulente aziendale. Dopo la sua decisione di terminare la carriere professionale, si è dedicato al volontariato. Da più di 40 anni è socio dell’Associazione Olandese di Fine-vita Volontario (NVVE). Circa 5 anni fa, dopo l’ennesima “fake-news” sull’eutanasia in Olanda, ha deciso di pubblicare un saggio, frutto di circa 3 anni di ricerca, sulla legislazione olandese e la sua applicazione. Nel 2017 pubblica “Libertà di decidere – fine-vita volontario in Olanda”. Attualmente è rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni alla Word Federation of Right to Die Societies.