Vicenza/Il biotestamento al voto – Ma c’è il rischio del rinvio

testVia libera in commissione Franzina (Pdl): «Variati è in sintonia su questo tema con la sua maggioranza?»
Se fosse una partita di calcio converrebbe giocare la tripla: 1-X-2. Se la merita il testamento biologico, iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale che si riunisce tra oggi e mercoledì in una tripletta di riunioni dedicate,

tra gli altri temi, a variazioni di bilancio e stato di attuazione del programma amministrativo. Nel menu spicca anche la delibera di iniziativa popolare, validata dalla raccolta di oltre 500 firme, che propone l’istituzione di “un registro comunale per raccogliere le dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari”. La vigilia del dibattito in aula è stata segnata da un’altalena di umori. In un primo momento il barometro di palazzo Trissino ha segnato un clima decisamente favorevole al documento, transitato in quinta commissione “Servizi alla popolazione” con ampi consensi, rispecchiando quella convergenza già racimolata dalla mozione consiliare presentata qualche mese fa da una quindicina di consiglieri e avente medesimi obiettivi. Il fine settimana, al contrario, ha spostato la lancetta sulle nubi: la tentazione di frenare, di attendere le evoluzioni parlamentari, di attendere unʼulteriore riflessione, di rinviare il voto in aula. L’oggetto è stato iscritto all’ordine del giorno senza che la giunta e il sindaco Achille Variati esprimessero una posizione ufficiale. I rumors di palazzo dicono che i tentennamenti verrebbero proprio da lì, dall’ala cattolica del centrosinistra. Tra i sostenitori della delibera si segnala in prima fila Giovanni Rolando, capogruppo della lista “Variati sindaco” e presidente della quinta commissione, nonché primo firmatario della mozione, controfirmata anche da altri 11 consiglieri di maggioranza, oltre a Cinzia Bottene, Claudio Cicero e Domenico Pigato dell’opposizione. Rolando cita l’esito della votazione in commissione: nessun contrario. «È un argomento complesso – argomenta Rolando – ma la grande consapevolezza del tema e la pacatezza dei ragionamenti che finora hanno caratterizzato il dibattito in Comune fanno ben sperare in un esito positivo anche in Consiglio, senza pregiudiziali di schieramento su un grande problema sociale come hanno dimostrato i casi Englaro e Welby, e in piena libertà di coscienza». Libertà di coscienza, alla pari del presidente della Camera Gianfranco Fini, invoca anche Maurizio Franzina, consigliere del Pdl: «Io sono favorevole, ma parlo a titolo personale. Questo è un tema che divide, anche il mio partito. Noto una maggioranza locale piuttosto compatta e per questo mi chiedo se il sindaco Variati sia in sintonia con la sua maggioranza. Sento dire che, non so se su suggerimenti esterni, avrebbe una posizione diversa, tanto da essere tentato a richiedere un parere al segretario generale. Che cosa deciderà di fare Variati? E la sua maggioranza lo seguirà?».