ROMA – La Santa Sede condanna il nuovo sì Usa ai test clinici sull’uomo con l’utilizzo di cellule staminali derivate da embrioni umani. "scelta Inaccettabile" per mons. Elio sgreccia, presidente emerito della pontificia accademia per la vita.
"L’utilizzazione dell’embrione umano – dichiara Sgreccia a Radio Vaticana- riceve un giudizio completamente negativo non solo della morale cattolica ma di chiunque rispetti l’individuo umano, la persona umana. Per quanto si siano fatti sforzi per negarlo, la scienza rimane ferma nel dire che l’embrione è un essere umano in cammino". I quali "vengono naturalmente sacrificati per ricavare queste cellule staminali". E "tutto questo, dal punto di vista etico, come ho detto già, non comporta altro che un giudizio negativo".
"Dal punto di vista dei risultati, da molte parti e da tempo – prosegue il prelato – si è rilevato che non conseguono i risultati attesi, perché le cellule staminali degli embrioni hanno una totipotenzialità, quindi sono inclinate a riprodurre un soggetto, un individuo, non altre cellule. In ogni caso, anche qualora per assurdo ci fosse un esito positivo, moralmente rimane delitto".
"Non sappiamo bene – denuncia ancora Sgreccia- quale sia la ragione per cui si continui a tentare. Sembra che vi sia una sfida particolare a voler tentare ciò che non è stato ancora conseguito, e a voler comunque utilizzare gli embrioni umani perché ce ne sono tanti congelati nei frigoriferi, come esito della fecondazione artificiale. Ora, questo fatto di voler tentare di voler ricavare di qui materiale per curare altri uomini quando poi tutto questo non ha dato esito, comunque sia a costo dell’immolazione di esseri umani, questa è una condanna che scaturisce da se stessa, di fronte a qualsiasi ragione e probità morale".
31 luglio 2010