Sangue e tumori, una vittoria nelle leucemie

I malati salvati sono pochi e non spostano il bilancio annuale dei decessi causati dai tumori. Eppure rappresentano una grande vittoria: colpiti da alcune rare forme di leucemie – per questo sono pochi – questi pazienti ora si salvano quasi tutti e, in molti casi, per sempre. Sono le prime vittorie definitive contro il cancro e dimostrano che con i farmaci "intelligenti" si riesce ad inceppare il meccanismo della moltiplicazione impazzita delle cellule. E che, prima o poi, si potranno ottenere alte percentuali di guarigione anche nei big killer che colpiscono polmone, seno, colon e prostata. E’ in sintesi la novità principale uscita dal quindicesimo congresso della Società europea di ematologia che si è concluso ieri a Barcellona.

La vittoria più rilevante si è avuta contro la leucemia mieloide cronica, una forma di cancro del sangue che colpisce mille italiani l’anno sia anziani che bambini. Sino alla fine degli anni ‘90 se ne salvava il 20% con chemioterapia e trapianto di midollo osseo, cure pesantissime. «Poi è arrivato l’imatinib, un farmaco "intelligente" che, bloccando selettivamente i meccanismi della moltiplicazione della cellula leucemica, riusciva a tenere ferma la progressione della malattia nell’80% dei pazienti – spiega Giuseppe Saglio, docente di Medicina interna all’università di Torino, coordinatore di una ricerca internazionale – Recentemente ci siamo accorti che nel 10% dei casi la malattia non si ripresentava più, anche se il farmaco veniva sospeso. Di qui l’idea di sviluppare una versione più potente e precisa dell’imatinb, il nilotinib. Da una ricerca ancora in corso, i cui dati preliminari sono stati appena pubblicati sul New England Journal of Medicine, ci aspettiamo che le guarigioni definitive salgano al 30%. Il tutto ottenuto col solo farmaco "intelligente" ma, associandolo con altri farmaci già noti come l’interferone, ci aspettiamo di elevare ulteriormente la percentuale delle guarigioni definitive».

Sempre sulla stessa malattia sono stati ottenuti risultati molto favorevoli con un altro farmaco "intelligente", il dasatinib. Infine interessante e con promettenti sviluppi, il risultato ottenuto contro un’altra forma leucemica ancora più rara, il mieloma multiplo, la cui mortalità è stata ridotta del 15% utilizzando una farmaco nato per contrastare l’osteoporosi, l’acido zolendronico.

 

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