Roma Capitale è già stata condannata a eliminare le barriere architettoniche.

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Il Messaggero
Valeria di Corrado

LA SENTENZA Altra causa, altra condanna. Il 5 marzo 2012 il Tribunale civile ha condannato Roma Capitale per condotta discriminatoria in tema di accesso ai mezzi di trasporto pubblico, obbligando l`ente comunale a eliminare le barriere architettoniche dalle fermate bus di via dei Cerchi (angolo San Teodoro), passeggiata di Ripetta, piazza Fiume, via Cernaia e via Veneto
(angolo via Emilia). A fare ricorso ai giudici, nel 2009, è stato Gustavo Fraticelli, affetto da tetraparesi spastica e costretto da anni su una sedia a rotelle. Secondo uno studio condotto dall`associazione “Luca Coscioni”, di
cui Fraticelli è copresidente, è risultato infatti che nel centro storico di Roma su 460 fermate di bus, solo il 10% è accessibile ai disabili. Il Tribunale ha concesso all`amministrazione un anno di tempo per mettere a norma i marciapie- di oggetto del ricorso ma oggi, a poco più di un mese dalla scadenza del termine, dei cantieri non si vede nemmeno l`ombra.
IL RISARCIMENTO «Eppure il sindaco Alemanno l`aveva definita una sentenza giusta – ricorda Gustavo Fraticelli. Sembra un comportamento schizofrenico
il suo. Tra l`altro non mi sono stati ancora pagati i 5 mila euro che il giudice ha riconosciuto come risarcimento per il danno morale subito. Sono soldi che mi spettano e ho intenzione di devolvere all`associazione Luca Coscioni».
Stupisce che il Comune di Roma si trovi a dover rimediare a prescrizioni
che dovrebbero essere acquisite ormai da tempo. L`articolo 27 della legge n.118/1971, ad esempio, spiega chiaramente che «i servizi di trasporto pubblico e, in particolare i tram e le metropolitane, dovranno essere accessibili
agli invalidi non deambulanti». Concetto ribadito anche dalla legge n.41 del 1986 sui piani di abbattimento delle barriere architettoniche.
«Roma è fuori legge da oltre 40 anni – precisa Fraticelli ma non sembra avere intenzione di mettersi in regola». La popolazione romana è costituita per l`8% di donne incinte o con bambini nei passeggini, per il 20% di anziani e per il 10% di disabili. Solo un terzo usufruisce del trasporto gratuito messo a disposizione dall`amministrazione comunale, a fronte di un costo annuo di 12 milioni di euro.