<b>3 Febbraio 2003</b> – ROMA – Grazie al Dna la medicina vivrà una rivoluzione copernicana. In prospettiva le malattie genetiche non saranno più classificate per i loro sintomi esterni, ma in base alle mutazioni che le hanno generate. Giuseppe Novelli, genetista che insegna all´università di Tor Vergata a Roma, ci racconta le frontiere di cinquant´anni di ricerca. «Faccio un esempio: nel nostro laboratorio abbiamo individuato un gene, chiamato Lamina, responsabile di sette malattie diverse. Sette malattie completamente diverse tra loro. A nessuno sarebbe mai venuto in mente di associarle, eppure sono causate dalla stessa mutazione. Questo vuol dire che nell´approccio alle patologie dovremmo mettere il Dna al centro dell´attenzione. Diagnosi e cura dovranno tenere conto del profilo genetico della malattia, non solo dei suoi sintomi esterni. Come si sta cominciando a fare per la cura del cancro».
<b>Con la terapia genica lo stesso Dna si trasformerà in uno strumento di cura? </b>
«La terapia genica promette di curare malattie sostituendo frammenti di Dna malato con frammenti di Dna sano. Ma fino a oggi gli esperimenti non hanno dato i risultati attesi. Anzi, in alcuni casi i virus usati per trasportare il gene riparatore hanno provocato nuove malattie. La mia convinzione però è che applicando la terapia genica alle cellule staminali – che hanno il vantaggio di essere tenute sempre sotto controllo in laboratorio – questa tecnica possa fare grandi passi avanti».
<b>Cinquant´anni fa tutto questo sarebbe sembrato fantascienza? </b>
«La scoperta di Watson e Crick ha aperto la porta a questi studi. Prima tutta l´attenzione era puntata sulle proteine, stupefacenti per la loro varietà e complessità. Il Dna appariva quasi stupido nella sua composizione chimica. Come poteva essere lui a contenere tutte le informazioni necessarie per la vita? Eppure il suo segreto stava proprio nella sua semplicità. E´ lo stesso discorso che vale per i computer, che effettuano operazioni fantastiche ragionando solo con zero e uno. Ma la storia della medicina genetica è costellata da tante altre pietre miliari, come la scoperta degli strumenti per tagliare, ricucire e moltiplicare i frammenti di Dna. Fino ad arrivare al sequenziamento del genoma umano».
<b>Quali sono le iniziative della Società italiana di genetica umana per il giubileo della Dna?</b>
«Vogliamo parlare ai ragazzi delle scuole. Abbiamo in programma incontri e conferenze nelle medie superiori e inferiori. E nel sito della società (http://sigu.univr.it) sarà presto tradotto il testo scritto in questa occasione da Watson e Crick».
<i>di Elena Dusi </i>