
La commissione Igiene e sanità del Senato ha dato il suo parere favorevole allanomina di Fabrizio Oleari, capo dipartimento del ministero della Salute, alla presidenza dell’Istituto superiore di sanità. Ma i senatori si sono divisi: 12 i voti favorevoli, 7 i contrari (Pd e Idv), un’astensione (radicale). Al centro delle polemiche il curriculum di Oleari, funzionario del dicastero ma meno forte degli altri candidati quanto a impatto scientifico. «Il Governo Monti – ha riferito Ignazio Marino (Pd) – si è insediato più di un anno fa con la dichiarazione dello stesso presidente che ha affermato che il suo Governo sarebbe stato improntato a criteri di rigore, equità e merito. Il decreto legislativo dice che il presidente Iss deve essere scelto fra personalità scientifiche con curriculum provato. Il percorso per la selezione è stato metodologicamente buono con una ricerca internazionale e l’individuazione di 27 candidati. L’indice di Hirsh utilizzato a livello internazionale per valutare l’impatto scientifico ci dice che Paolo Vineis ha un punteggio di 68, Giuseppe Ippolito 38, De Maria 44, Vella 33, Oleari 0».«Nessuna valutazione negativa nei confronti di Oleari come funzionario del ministero della Salute – ha precisato Marino -ma vorrei che alla guida dell’Iss venisse chiamato uno scienziato». Quanto alle capacità manageriali del prescelto elogiate in Aula dal ministro Balduzzi, il senatore Pd si domanda: «Possibile che non ci sia una uomo o una donna con capacità scientifiche e manageriali? Faccio un nome: Ilaria Capua, presente per altro proprio nelle liste del presidente Monti. Mi sembra curioso che il Governo dei tecnici non sia capace di trovare un tecnico».Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Palagiano, presidente della commissione d’inchiesta della Camera sugli errori in campo sanitario: «Appare singolare che il nuovo presidente dell’Istituto superiore di sanità, il principale centro di ricerca, sperimentazione, controllo, documentazione e formazione in materia di salute pubblica in Italia, venga nominato, a Camere sciolte e a fine legislatura. Ancor più singolare è che, tra i vari nomi papabili tra cui scegliere al fine di rilanciare l’azione del braccio tecnico del ministero della Salute, il governo Monti abbia finito per premiare chi, almeno sulla carta, non raggiungeva il punteggio degli altri candidati alla guida dell’ente. Eppure la rosa comprendeva personalità di ben alto spessore. Ci chiediamo, dunque, quale sia stato il criterio con cui sia stata fatta la nomina». Perché la scelta «non soddisfa i requisiti previsti per legge in merito alla supposta “alta e riconosciuta professionalità documentata in materia di ricerca e sperimentazione nei settori di attività dell’Istituto”».Critiche anche Filomena Gallo, dell’Associazione Coscioni, e la senatrice radicale Donatella Poretti, che chiedono di rendere pubblici anche gli altri curricula dei candidati e di rimandare la nomina alla prossima legislatura: «A dispetto dell’invio di curriculum e di una commissione indipendente di valutazione, il ministro Balduzzi chiude la sua legislatura “tecnica” mettendo da parte trasparenza e merito e comportandosi da politico amico di qualcuno. In particolare – aggiunge Poretti – mi sono astenuta, e quindi mi sono dichiarata contraria alla proposta, non tanto per il nome, ma per il metodo».

L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.