Giovanni Bignami, Brunetta forse ci chiamerebbe “fannulloni”…

Dallo spazio congressuale a quello astronomico. Il congresso è quello dell’Associazione Luca Coscioni; a compiere il salto nello Spazio è Giovanni Bignami. Ricercatore e scienziato di fama internazionale nel campo dell’astrofisica, uno dei pochi rimasti in Italia. Docente di astronomia a Pavia, Bignami è stato Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “Più ricerca in Italia, più futuro in Europa” era lo slogan della sua campagna elettorale alle scorse europee tra i candidati del Partito Democratico.
Il professore parla di Ricerca e Università. E lo fa senza mezze parole. Da sempre fanalino di coda nel panorama internazionale, oggi, secondo Bignami, le cose in Italia vanno anche peggio. La ricerca di base subisce una stretta finanziaria senza precedenti. “Non è solo un problema di normativa, ma di una mancanza cronica di risorse”. La ricerca fondamentale è considerata dal governo un’attività di serie B, “spinta dalla curiosità” di qualche ricercatore, che forse “Brunetta chiamerebbe fannullone o farabutto”, afferma Bignami ridendo sotto i baffi. Il governo non riesce a comprendere l’importanza della ricerca fondamentale: “Bisogna accrescere la conoscenza per costruire poi le tecnologie che permettono di migliorare la qualità della nostra vita”. Lo studio dello spazio ha implicazioni utilissime nel campo della ricerca biomedica. Ad esempio, spiega Bignami, lo studio dei comportamenti dell’organismo umano in assenza di peso, come in orbita, è una miniera portentosa di informazioni sui processi di invecchiamento e sulla fisiologia di numerose patologie, come l’osteoporosi. E dal caso scientifico si passa al caso “umano”. Il professore diventa un uomo, con una sorella affetta dal morbo di Parkinson. “Spezza il cuore vedere una persona intellettuale, profonda, studiosa di letteratura inglese, che pian piano perde la capacità di coordinarsi nei movimenti”. Un motivo in più per lottare con l’Associazione L. Coscioni.