Nel più totale disinteresse dei politici e dei media, l’impegno dell’Associazione Luca Coscioni e della Rosa nel Pugno, teso a consentire l’esercizio per il voto domiciliare ai disabili gravi, è stato sabotato. Nella precedente tornata elettorale le domande di voto domiciliare, fatte da chi, pur essendo allettato, era in grado di respirare autonomamente, sono state respinte.
Quest’altra votazione vedrà una ulteriore diminuzione delle già falcidiate richieste di voto perché gli uffici elettorali non sono stati in grado di spiegare se il certificato del medico legale, rilasciato per la votazione precedente, fosse ancora valido, come previsto dalla legge 27 gennaio 2006 n. 22 art.1, o occorresse rinnovarlo. Poiché la domanda va presentata entro il 15esimo giorno dalla data delle elezioni (cioè – in queste amministrative – entro sabato 13 maggio 2006), i tempi utili per richiedere la visita del medico legale e trovare l’assistente domiciliare o un famigliare disponibile per consegnare la domanda all’ufficio elettorale risultano pressoché inesistenti.
L’Associazione Luca Coscioni ritiene che sia stato trovato un escamotage ipocrita ma efficace per rendere inattuabile la legge 27 gennaio 2006 n. 22 art 1. E’ incivile questo accanirsi contro una categoria di cittadini che, oltre a confrontarsi quotidianamente con patologie devastanti, sono costretti anche a misurarsi con una burocrazia, più che cinica, indifferente.