Disabili, Bernardini e Welby: gravemente compromesso il loro diritto di voto

L’Associazione Luca Coscioni chiede circolare esplicativa. La Rosa nel Pugno predispone denunce.

Dichiarazione di Piergiorgio Welby e Rita Bernardini, candidati della Rosa nel Pugno e dirigenti dell’Associazione Luca Coscioni

Purtroppo, come l’Associazione Luca Coscioni aveva previsto, la Legge 22 del 27 gennaio 2006 -che avrebbe dovuto consentire il voto a domicilio per tutti i disabili in dipendenza continuativa e vitale da apparecchiatura elettromedicale tale da impedire di recarsi al seggio – si sta dimostrando inefficace perché alcuni uffici elettorali ne danno un’interpretazione restrittiva che limita il ricorso alla legge ai soli casi di pazienti dipendenti da un “polmone d’acciaio”.

Anche la formulazione della legge è ambigua poiché, come è accaduto ad un disabile dipendente da un infusore elettrico di dopamina, escluderebbe dai benefici della legge tutti i disabili dipendenti da apparecchiature elettromedicali che dispongono di una batteria, dimenticando che dai ventilatori polmonari, alle apparecchiature per la NIA, agli aspiratori per le secrezioni polmonari, tutti sono dotati di batteria che permette, in caso di blackout, un’autonomia limitata.

L’Associazione Luca Coscioni sollecita il Ministero degli Interni ad emanare subito una circolare che permetta anche ai disabili dipendenti da apparecchiature elettromedicali fornite di batteria di poter esercitare il diritto di voto a domicilio, tenendo conto che anche il concetto di – dipendenza continuativa e vitale – non è corretto perché numerose patologie possono richiedere il supporto “vitale” solo in alcune circostanze e solo per alcuni giorni consecutivi, ma ciò non esclude che questi disabili non possano venirsi a trovare in condizioni di “intrasportabilità” proprio in quel giorno in cui vorrebbero esercitare il diritto al voto. Inoltre, la grave situazione che si è venuta a determinare, richiede uno spostamento in avanti del termine fissato dalla legge al 25 marzo per la presentazione delle domande ai Comuni.

La Rosa nel pugno, infine, preannuncia la preparazione di moduli di denuncia in tutti quei casi in cui è violato l’articolo 48 della Costituzione che sancisce che “il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale prevista dalla legge”. Nella sofferenza, nel dolore, gli uomini non sono affatto tutti uguali. Questa Repubblica dovrebbe rendere tutti i cittadini uguali almeno nel diritto ad esercitare la libertà di esprimere il loro libero voto.