CLONAZIONE: FRANCIA, NO ANCHE A QUELLA TERAPEUTICA (Ansa)

<i>Senato approva legge molto drastica, vince Chirac e la Chiesa</i>

<b>31 Gennaio 2003</b> – La Francia dice no a tutte le forme di clonazione, compresa quella a scopo terapeutico, e bolla come ''un crimine contro l'umanita''' la creazione di uomini-fotocopia. Su impulso del ministro della Sanita' Jean-Francois Mattei il Senato ha approvato la scorsa notte una drastica legge in campo bioetico: in Francia non avranno cittadinanza le pecore Dolly e non si potranno nemmeno fabbricare cellule embrionali e organi per terapie contro il Parkinson, l'Alzheimer e altre gravi malattie neuro-degenerative. La messa al bando non risparmia neppure la clonazione ''a scopi di ricerca'', non parliamo poi di quella ''a fini commerciali o industriali''. Per il ministro Mattei, che e' medico, non sono possibili distinguo: ''La clonazione terapeutica – ha dichiarato in parlamento – costituisce la porta aperta alla clonazione riproduttiva''. Invano i senatori di sinistra, minoritari, si sono battuti per maggiore flessibilita' avendo dalla loro la quasi totalita' del mondo scientifico: la maggioranza di centro-destra ha fatto un'unica concessione, ha cioe' adottato un emendamento che prevede ''la possibilita''' di ricerche sull'embrione per cinque anni ''su deroga'' e ''in una cornice molto stretta''.

Ha prevalso alla grande la linea caldeggiata dal presidente Jacques Chirac e dalla Chiesa cattolica. I divieti si accompagnano alla minaccia di dure punizioni: la clonazione a scopo riproduttivo diventa addirittura ''un crimine contro l'umanita''' (formula finora usata soprattutto per l'Olocausto subito dagli ebrei). Sara' punito con una condanna fino a venti anni di carcere chiunque si adoperi a ''far nascere un bambino eneticamente identico a un'altra persona umana, vivente o deceduta''.

Per questo ''crimine'' – perseguibile anche se commesso fuori dal territorio nazionale – la prescizione scattera' tardissimo: trent'anni dopo che l'essere clonato avra' compiuto 18 anni. I francesi Brigitte Boisselier di Clonaid e il capo della setta dei raeliani, Claude Vorilhon, che a dicembre hanno annunciato la nascita del primo bambino-fotocopia, sono dunque avvisati: meglio che stiano lontano dai patrii confini.

Benche' la sinistra e il mondo accademico scalpitino per l'estrema severita' della legge (non ancora definitiva, perche' difforme da quella passata in Assemblea Nazionale un anno fa) il senato ha l'appoggio della gente: in un recente sondaggio settantasette francesi su cento si dicono infatti ''scandalizzati'' dalla clonazione riproduttiva, piu' della meta' (per l'esattezza il 52%) boccia il ricorso all'ingegneria genetica per la fabbricazione di organi.