Cartilagini a pezzi, la svolta delle staminali

Francesca Corsicato

Fastidio continuo nell’articolazione, rigidità nel ginocchio dopo essersi alzati dal letto o dopo essere stati a lungo seduti, tumefazione in una o più articolazioni, sensazione di scroscio o un rumore di ossa che si sfregano tra loro, questi sono solo alcuni dei campanelli d’allarme per la diagnosi di osteoartrosi. I disturbi della cartilagine del ginocchio sono un problema molto comune: il 63% dei pazienti che hanno subito un trauma al ginocchio presenta lesioni cartilaginee e il 45% della popolazione over 45 presenta segni clinici e radiologici gonartrosi. Osteoartrosi provoca una rottura della cartilagine che denuda l’osso subcondrale così da rendere lo sfregamento dei capi articolari doloroso, provocando tumefazione e impotenza funzionale. Da anni si stanno studiando nuove tecniche per rigenerare la cartilagine nelle ginocchia danneggiate dall’infiltrazione di fattori di crescita a lubrificanti dall’impianto di protesi a quello di cellule staminali con biomateriali. «Le possibilità terapeutiche sono varie – spiega Donato Rosa, professore aggregato in ortopedia e traumatologia all’università Federico Il – L’evoluzione della farmacologia, delle biotecnologie, delle tecniche chirurgiche e riabilitative permette oggi dì scegliere uno spettro di soluzioni ampie personalizzate secondo la patologia del paziente. Si può scegliere una via conservativa con trattamenti farmacologici tipo fans o condroprotettori, fisiocineterapia, integratori orali per la cartilagine, infiltrazioni di acido ialunorico, cortisonici e fattori di crescita che vanno inoculati e sono ben distinti dal trapianto di cellule staminali, prelevate dal sangue o dal midollo osseo, che invece fanno parte di un trattamento chirurgico. È bene sottolineare – chiarisce – che il trapianto di staminali è un trattamento chirurgico che non ha ancora una valenza univoca e affidabile. Può essere utile in alcuni casi ma non sempre risolve il problema. Perché la cartilagine danneggiata non si riforma totalmente ma può essere stimolata solo a crescere con l’aiuto di assunzione di integratori e infiltrazioni di fattori di crescita».

 

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