ASS. COSCIONI, CORBELLINI SCUOTE IL CONGRESSO ONLINE

La Rete: questa la sede che l’Associazione Luca Coscioni ha scelto per il suo settimo congresso. Nessun palco, nessuna platea. Fino al 17 ottobre gli utenti, iscritti e non, potranno affacciarsi sul congresso e interagire sul web.
Il dibattito, aperto dalle relazioni di Marco Cappato e Rocco Berardo, si è contraddistinto finora per la sua "polifonia".
“Politicamente stagnante e organizzativamente statica”, così ha definito la situazione generale Gilberto Corbellini, copresidente dell’associazione e professore di storia della medicina, che, senza celare “un senso crescente di frustrazione e delusione” rispetto al dibattito politico-culturale interno, ha espresso la sua indisponibilità a proseguire in una situazione per lui non più stimolante e apparentemente “moribonda”. Emma Bonino non ha atteso a rispondere nel suo video intervento. Secondo la vice presidente del Senato non si può giudicare lo stato dell’associazione astraendolo dallo “stato comatoso in cui versa la democrazia italiana”, la “distruzione della vita politica e istituzionale” documentata dettagliatamente dai Radicali nel documento intitolato “La Peste italiana”. In Italia non esiste un “libero mercato politico” – ha detto la leader radicale – perché non esistono condizioni eque di competizione. La parità d’accesso ai mezzi d’informazione è sistematicamente violata, come dimostrano le ultime elezioni europee. I due, invece, sono apparsi in sintonia sulla necessità di estendere l’azione politica coscioniana alle biotecnologie  “verdi”, OGM e ricerca sul nucleare in primis. In un regime di non democrazia, sostiene la Bonino, bisogna continuare a resistere con “la convinzione e la visione”  di chi, come Rossi e Spinelli, seppe immaginare dal carcere di Ventotene gli Stati Uniti d’Europa.