ANOMALIE GENETICHE NEL 98% DEGLI EMBRIONI (Provincia Pavese)

<b>16 Febbraio 2003</b> – ROMA – La malattia polmonare irreversibile della Pecora Dolly, mette in evidenza alcuni difetti biologici che hanno colpito gli animali clonati. Il difetto più famoso è senza dubbio l'artrite della stessa Dolly, ma nello zoo dei cloni l'elenco dei difetti genetici è davvero molto lungo. Diabete, malformazioni e malattie che colpiscono cuore, reni e fegato sono soltanto alcune voci nella lunga lista dei problemi che affliggono la salute dei cloni. Uno studio pubblicato alcuni mesi fa da Nature Biotechnology per la prima volta ha passato in rassegna i dati sulla salute degli animali clonati tra vitelli, pecore, capre, maiali e topi. Dei cloni esaminati, il 77% risultava sano alla nascita. Nel 23% dei casi, quindi i cloni sono nati portatori di difetti e malformazioni.

La sorpresa viene però dai controlli sulla salute dei cloni fatti qualche mese dopo la nascita. Vitelli perfettamente sani alla nascita sono diventati diabetici nell'arco di otto mesi; altri, che già alla nascita mostravano qualche problema, dopo un periodo variabile tra uno e quattro anni hanno cominciato a soffrire di problemi a polmoni, cuore, fegato e linfonodi, hanno inoltre contratto infezioni virali e batteriche, polmonite, anemia e osteoporosi. Non stanno molto meglio le pecore clonate, nelle quali sono comparsi problemi a reni, fegato e cervello. I cloni di capra sono afflitti da infezioni batteriche dei polmoni. I maiali sono indubbiamente i più sani, visto che dai controlli eseguiti fino a 9 mesi dopo la nascita non risultava alcun difetto. Molto meno felici i topi, afflitti da obesità, problemi alla placenta, ernie ombelicali e insufficienza respiratoria. Un lungo catalogo di problemi, tra cui l'obesità dei topi, che non stupirono allora il ricercatore Maurizio Zuccotti, dell'Università di Pavia, che con Ryuzo Yanagimachi ha clonato il primo topo, Cumulina: «Le percentuali di successo nella clonazione animale sono ancora molto basse, di appena l'1-2%. Ciò significa che il 98-99% degli embrioni clonati non riesce a completare lo sviluppo a causa di anomalie genetiche». E tra quelli che completano lo sviluppo embrionale, i nati presentano spesso una serie di malattie genetiche.