Presentata da Gustavo Fraticelli, membro di Direzione dell’Associazione Luca Coscioni, una Segnalazione al Garante della Privacy
Il vero motivo per il quale l’INPS sta richiedendo perentoriamente – con procedura del tutto innovativa rispetto al passato come da sua Circolare n. 76 del 26 giugno scorso – ai disabili l’invio entro 15 giorni della loro documentazione sanitaria dell’invalidità civile, è che l’INPS ha estrema difficoltà nel reperire la stessa presso le varie ASL.
Tale difficoltà, del resto, è evidenziata dai dati forniti dalla stessa INPS, per cui solo il 9% dei fascicoli sanitari delle ASL è stato reso disponile all’INPS dei 200.000 cittadini disabili sottoposti a verifica nel 2009, percentuale che si riduce al 3% per le verifiche relative al primo semestre dell’anno in corso. Questi dati appalesano, tra l’altro, gravissime carenze da parte delle varie ASL, nella conservazione della documentazione sanitaria relativa ai disabili, in aperta violazione delle normativa sulla privacy che, viceversa, impone alle ASL stesse una serie di misure stringenti per garantire l’integrità / reperibilità di tale documentazione contente dati sensibili.
Pertanto Gustavo Fraticelli, membro dell’Associazione Luca Coscioni, ha presentato ieri al Garante della Privacy una Segnalazione delle suesposte carenze delle ASL in merito alla privacy.
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Si allega e si riporta qui di seguito il facsimile della Segnalazione che potrà essere legittimante inviata da ogni cittadino disabile per il solo fatto di avere presso la ASL un fascicolo con i propri dati sanitari.
Il facsimile può essere inviato anche via e-mail a: garante@garanteprivacy.it e urp@garanteprivacy.it
ovvero via Posta, preferibilmente con raccomandata con ricevuta di ritorno
All’Autorità Garante
della protezione dei
dati personali
Piazza di Monte Citorio, 121
00186 – Roma
Oggetto: Segnalazione ex art. 141, 1 b) D.lgs. 196/2006.
La/Il sottoscritta/o … …, nata/o a …il _/_/____ e residente in … , Codice Fiscale: …, titolare della Carta d’Identità n. … rilasciata dal Comune di …il _/_/____, che allega in fotocopia alla presente.
Premesso che:
- essendo persona disabile, è stata oggetto di svariate visite da parte delle varie Commissioni Mediche presso la competente, ASL, …., volte ad ottenere le certificazioni sanitarie previste dalla legislazione in tema di disabilità;
- al momento di tali accertamenti degli stati invalidanti, il Cittadino ha l’obbligo di presentare in originale presso la ASL la propria documentazione sanitaria che rimane acquisita in atti alla ASL stessa, che, in base alla normativa sulla tutela dei dati personali, assume la veste di Titolare / co-Titolari del relativo trattamento di dati sensibili posta la finalità dello stesso, come individuata dall’articolo 86, comma 1, c) del D.lgs. 196/2003;
- come noto, L’INPS, in base alla Legge 2009/191 è stata delegata ad effettuare un Piano Straordinario di verifiche da effettuarsi nel periodo 2009/2010 delle predette certazioni sanitarie rilasciate dalle Commissione Mediche. Tale Piano, con la Legge 122/2010, è stato implementato ed esteso per triennio 2010/2012;
- l’INPS, già nelle more dell’iter di conversione del relativo decreto legge nella Legge 122/2010, in data 22/06/2010 ha emanato la Circolare n. 76 relativa al: “Programma di verifiche straordinarie da effettuare nell’anno 2010 nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile, sordità e cecità civile, ai sensi dell’art. 2, comma 159, della legge 23 dicembre 2009, n.191, nonché dell’articolo 10, comma 4, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 – Prime istruzioni operative”;
- nella predetta Circolare, pur prevedendo coerentemente come flusso dei dati sensibili “ … un rapporto sinergico con le ASL del territorio, volto a favorire la tempestiva messa a disposizione dell’Istituto, da parte delle ASL, dei fascicoli sanitari dei soggetti selezionati per le verifiche.”, in altro punto, tuttavia, è detto anche che: l’INPS “invia ai soggetti selezionati per la verifica straordinaria una lettera raccomandata con invito a far pervenire, entro 15 giorni dalla data di ricezione, al Centro Medico-Legale INPS indicato nella comunicazione stessa, la documentazione posseduta, utile per una preventiva valutazione dello stato invalidante in essere, al fine anche di escludere, se possibile, l’accertamento medico diretto.”;
- a prescindere da ogni considerazione di merito circa le garanzie per il cittadino disabile di una verifica meramente cartolare, rispetto ad una sua visita diretta nonché alla sintonia con la Legge 241/90, il fatto di questa preventiva richiesta da parte dell’INPS, con lettere che stanno già arrivando, di documentazione sanitaria direttamente all’interessato, diventa preoccupante, in termini di corretta tenuta dei dati sensibili, se si tiene conto del dato riportato dalla Relazione Annuale INPS 2010, da cui risulta che nel corso delle 200.000 verifiche effettuate del 2009, soltanto il 9% dei fascicoli richiesti sono stati inviati dalle ASL. Dato, peraltro, ribadito dall’ articolo intitolato “Ecco i falsi invalidi, cancellati 40 mila assegni”, pubblicato a pag. 13 del Corriere della Sera dell’8 agosto scorso che, tra l’altro, afferma anche: “ … nelle verifiche 2010, statistiche alla mano, solo il 3% delle Asl ha consegnato le cartelle sanitarie richieste. …”.
Segnala
all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali che, da quanto esposto, emerge, di tutta evidenza, che da parte delle ASL, in qualità di soggetti Titolari / co-Titolari del trattamento di dati sensibili concernente i cittadini disabili, non si sono approntate tutte le misure idonee, previste dal Codice della Privacy, a garanzia dell’integrità/reperibilità di tali dati.
Cordiali saluti