[inline:1] Dichiarazione di Rocco Berardo, vice segretario Associazione Coscioni e membro della direzione nazionale della Rosa nel Pugno Luca Coscioni denunciò questa situazione a giugno dello scorso anno, durante il referendum sulla fecondazione assistita: migliaia di cittadini in condizioni di disabilità e malattia grave non potevano uscire di casa per recarsi al seggio e votare. Ad oggi siamo riusciti a strappare, grazie all’impegno di Rita Bernardini, Piero Welby e altri di noi, una piccola riforma all’ex Ministro Pisanu in cui possono votare da casa i cittadini legati in modo vitale ad apparecchiature elettromedicali. La legge è troppo stretta: questo diritto è riconosciuto a pochissimi e assegnato solo ad un’ulteriore piccola parte. Occorre subito estendere il diritto di voto a tutti i cittadini che si trovano in condizioni di intrasportabilità, eliminando inutili burocrazie ed assegnando loro lo stesso diritto degli italiani residenti all’estero: il voto per posta. “Tutti i cittadini – infatti, recita l’art.3 della Costituzione – hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”: perché, dunque, differenziare le opportunità di voto dei residenti all’estero e dei residenti in Italia? Come Associazione Coscioni chiediamo che il Governo si impegni da subito affinché queste siano le ultime elezioni senza diritto di voto per tutti i disabili intrasportabili. Questo è il miglior modo per difendere la Costituzione non solo a parole.
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