Non perdonerò mai a RAISET -particolarmente- di non avermi fatto conoscere bene i Radicali, soprattutto prima della mia trombosi: essi, infatti, sono molto di più di lenzuola bianche, qualche dieta e bicchiere di pipì. Troppo spesso, RAISET, ancora oggi, li ignora, arrecando un grave danno a tutta la popolazione italiana. Ho dovuto aspettare la mia terribile malattia, e di incontrare Luca Coscioni su Internet, per conoscere davvero i Radicali: forse, da sano, avrei potuto fare di più, anche se sono nato essenzialmente per ascoltare e leggere. E poi, ha scritto bene Rita Bernardini su di me in Notizie Radicali del 31 maggio 2007: "Certo, parte da se stesso e dal suo vissuto – come potrebbe fare altrimenti ? – ma le sue conoscenze e le soluzioni che trova ai problemi sono per tutti ". Io, infatti, più che di Vita Indipendente, informatica e non, e poco altro, non posso parlarvi. Ecco perchè, per le prossime regionali del mio Abruzzo, sogno una lista elettorale di Radicali locali: essi conoscono di sicuro tutti i problemi della nostra Regione, e sapranno come risolverli. Pur reputandomi un Radicale abruzzese, non mi candiderei perchè, sono molto all’antica: ritengo di essere troppo disabile per fare questo passo. Tuttavia, in questa lista, vorrei tanto che ci fosse pure la Consigliera regionale del Pd Maria Rosaria La Morgia, che io considero una Radicale-Pd di Lanciano. Sarebbe bellissimo se ciò non rimanesse solo un mio sogno.
Chi è Severino Mingroni (dal sito old.associazionelucacoscioni.it):
"A causa della suddetta trombosi, sono diventato un disabile gravissimo con la Locked-In Syndrome: all’inizio, ero perfettamente immobile e muto, riuscendo a muovere solo la palpebra destra, con cui "parlavo" secondo un codice elementare; poi, col tempo e con molta terapia, rimasi sempre tetraplegico e muto ma, riacquistai il controllo volontario della testa, grazie alla "resurrezione" dei muscoli del collo; la mia terapista occupazionale del Santo Stefano di Porto Potenza Picena, pensò bene, allora, di farmi gestire il computer proprio e soprattutto con la testa, grazie ovviamente ad ausili informatici adatti a me. Tornato a casa, i miei familiari trovarono un ausilio informatico molto più opportuno e semplice per me e che mi permetteva, e mi permette tuttora, di gestire completamente un PC, il cui nome in inglese è tutto un programma: HeadMouse. Perciò, non posso più parlare ma posso di nuovo scrivere in perfetta autonomia."