I giudici amministrativi hanno chiesto al dicastero di Speranza di specificare come vengono garantiti alle persone con disabilità le protesi e gli ausili adeguati alle loro esigenze.
In tal senso l’Associazione Luca Coscioni e quattro persone con disabilità avevano proposto una class action pubblica
Nell’ambito della class action pubblica, promossa dall’Associazione Luca Coscioni e quattro persone con disabilità, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 20 dicembre 2009, n. 198, a seguito dell’udienza del 5 luglio scorso, con ordinanza pubblicata in data 9 luglio 2021, il TAR Lazio, ha ordinato al Ministero della Salute di depositare, entro il 30 novembre 2021, una “dettagliata relazione” in merito allo stato di attuazione di quanto disposto dall’art. 30-bis, comma 2 della L. 96/2017 che imponeva alla medesima amministrazione di verificare, entro sedici mesi dall’entrata in vigore della legge, l’idoneità degli ausili tecnici personalizzati acquistabili attraverso le procedure di gara a soddisfare le specifiche necessità delle persone affette da disabilità grave, provvedendo in caso negativo, ad escluderli dall’elenco dei dispositivi acquistabili attraverso appalto pubblico, per consentirne l’acquisto a tariffa mediante libera scelta dell’erogatore della prestazione protesica più adeguata.
Gli Avvocati Dario Capotorto, del Comitato dei Giuristi per le libertà dell’Associazione Luca Coscioni, e Chiara Geremia, entrambi difensori dell’Associazione nel procedimento, si ritengono soddisfatti perché, con tale ordinanza, il Tar Lazio ha mostrato grande sensibilità verso i temi sollevati garantendo tempi estremamente celeri nella gestione del giudizio.
In meno di due mesi dall’attivazione della Class Action il TAR capitolino ha avviato un’istruttoria che sarà essenziale per accertare la sussistenza delle denunciate inadempienze dell’Amministrazione e attivare l’auspicato percorso virtuoso volto a garantire alle persone con disabilità grave ad ottenere ausili idonei ed indispensabili a soddisfare le proprie primarie esigenze.
Aggiunge Dario Capotorto: “Il successo dell’iniziativa sarà anche legato alla partecipazione dei cittadini che potranno aderire alla class action nel corso dei prossimi mesi scrivendo all’Associazione Luca Coscioni che ha promosso l’azione”.
Dichiara Filomena Gallo, avvocato e Segretario dell’associazione Luca Coscioni: “Oggi in Italia le persone con disabilità che hanno bisogno di ausili o protesi più o meno complessi, ma tutti prescritti in base alle singole esigenze, sono costrette ad affrontare un percorso ad ostacoli. È dal 2017 che in ogni forma possibile abbiamo chiesto al Ministero della Salute di attuare normative per rimuovere immediatamente ogni ostacolo che impedisce a chi ne ha bisogno di ricevere i giusti dispositivi in base alle proprio esigenze, ma ad oggi nessuna risposta. Ogni giorno sono tantissime le richieste di aiuto che su questo tema arrivano all’ Associazione Luca Coscioni. Se ci fosse una volontà politica, ci sarebbero interventi immediati anche in attuazione di norme già in vigore nel nostro ordinamento e le persone con disabilità avrebbero pieno rispetto del loro diritto alla cura, all’assistenza e alla vita indipendente. Gli avvocati Angelo Calandrini, Massimo Clara e Rocco Berardo, hanno inoltre depositato per 4 persone con disabilità, interventi ad adiuvandum nella Class Action discussa il 5 luglio scorso, ma sono molte più numerose le richieste di intervento giunte in Associazione che segnalano disservizi di varia natura nell’acquisizione di cateteri, pannoloni e carrozzine soprattutto nel Lazio. Valuteremo come procedere caso per caso. Siamo ora soddisfatti del provvedimento del TAR Lazio e attendiamo l’appuntamento a fine novembre, dunque, per verificare le giustificazioni del Ministero al proprio comportamento omissivo”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.