Il promotore di Eutansia Legale ribadisce: “L’eutanasia clandestina è un crimine favorito dalla Santa Sede che nega i sacramenti a chi vuole essere aiutato a morire”.
Una passeggiata da Montecitorio fino alla Santa Sede per reagire all’attacco del Vaticano contro la Corte costituzionale italiana e l’avvio dell’iter parlamentare della proposta di legge Eutanasia Legale.
È successo questa mattina, quando Marco Cappato, promotore della campagna Eutanasia Legale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha completato il percorso indossando la maglietta “Eutanasia Legale” insieme al co presidente dell’Associazione Luca Coscioni Mina Welby, il coordinatore della campagna Eutanasia Legale Matteo Mainardi, la coordinatrice di Eumans! Virginia Fiume e Francesco Scinetti, il giovane attivista protagonista dal 15 settembre di un presidio nonviolento quotidiano sotto Montecitorio, per sollecitare il Parlamento a una discussione richiesta in due occasioni anche dalla Corte Costituzionale.
“Con la lettera “Samaritanus bonus” la Congregazione Vaticana per la dottrina della fede fornisce, con l’approvazione del Papa, un contributo alla violazione delle leggi dello Stato italiano e alla negazione del diritto all’autodeterminazione dei malati“, dichiara Marco Cappato. La Santa Sede afferma che l’eutanasia è un crimine contro la vita umana, ed arriva a definire “complici” non solo coloro che aiutano i malati a interrompere la propria vita, ma anche i Parlamentari che approvano leggi sull’eutanasia e il suicidio assistito. Con il consenso del Papa, l’ex Sant’Uffizio arriva a spaventare i malati terminali, sostenendo che ‘una persona che si sia registrata in un’associazione per ricevere l’eutanasia deve mostrare il proposito di annullare tale iscrizione prima di ricevere i sacramenti‘.
La lettera “Samaritanus bonus” rappresenta un atto di sfida esplicito e frontale contro le sentenze della Corte costituzionale che hanno legalizzato in Italia il suicidio assistito in determinate condizioni e che hanno per due volte richiamato il Parlamento a intervenire per legiferare.
Con le loro parole, la Congregazione e il Papa, favoriscono l’aggravarsi delle azioni — quelle sì criminali — che sono concretamente perpetrate ai danni di malati terminali costretti a scegliere tra la violenza di una condizione di sofferenza nella quale non vorrebbero vivere e i rischi dell’eutanasia clandestina. Contro tale crimine, con Mina Welby e Gustavo Fraticelli continuiamo l’azione di disobbedienza civile, come abbiamo fatto con le oltre 1.000 persone — cattolici e non — che si sono rivolte a noi finora per ottenere aiuto a morire.
Il XVII Congresso online dell’Associazione Luca Coscioni, attualmente in corso, giovedì 1 ottobre, alle ore 20, affronterà proprio il tema del Fine vita, nel corso della Commissione “DAT, cure palliative, suicidio assistito: cosa si può fare oggi in Italia“. Verranno discusse le nuove iniziative da assumere per aiutare i cittadini italiani ad accedere all’aiuto alla morte volontaria seguendo le indicazioni della Corte costituzionale e per richiamare il Parlamento alle proprie responsabilità.
Qui il Programma del XVII Congresso
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.