Parere del CSS sulla pillola dei 5 giorni dopo: soddisfazione dell’Associazione Coscioni

Mirella Parachini, ginecologa e membro di direzione dell’Associazione Coscioni

 L’Associazione Coscioni per la libertà di ricerca scientifica accoglie con soddisfazione il parere positivo che il CSS ha dato all’introduzione in Italia  della cosiddetta "pillola dei cinque giorni dopo" in accordo con le più importanti Agenzie internazionali del farmaco, quali L’EMEA nel mese di marzo  2009 e la FDA americana nel mese di giugno 2010.

 L’Associazione Coscioni per la libertà di ricerca scientifica accoglie con soddisfazione il parere positivo che il CSS ha dato all’introduzione in Italia  della cosiddetta "pillola dei cinque giorni dopo" in accordo con le più importanti Agenzie internazionali del farmaco, quali L’EMEA nel mese di marzo  2009 e la FDA americana nel mese di giugno 2010.

 L’Associazione Coscioni per la libertà di ricerca scientifica accoglie con soddisfazione il parere positivo che il CSS ha dato all’introduzione in Italia  della cosiddetta "pillola dei cinque giorni dopo" in accordo con le più importanti Agenzie internazionali del farmaco, quali L’EMEA nel mese di marzo  2009 e la FDA americana nel mese di giugno 2010.

Poichè l’indicazione all’uso del farmaco, l’ulipristal, è la contraccezione d’emergenza, e non l’aborto farmacologico,
il suo divieto in gravidanza appare quantomeno superfluo, data l’assoluta non necessità di ricorrervi in quest’ultimo caso.
Ma sta bene. Speriamo solo che l’AIFA concluda velocemente l’iter per la commercializzazione nel nostro paese.
Questo parere arriva a pochi giorni dalla presa di posizione delle società scientifiche italiane di contraccezione (Societa’ italiana della contraccezione (Sic) e  Societa’ medica italiana per la contraccezione (Smic) ) sulla pillola del giorno dopo, con un documento in cui si ribadisce che la pillola del giorno dopo non e’ un farmaco abortivo,rivolto ai medici proprio per fare chiarezza sulla contraccezione di emergenza.

Collegamento ai comunicati di Silvio Viale e Donatella Poretti