Commento dell’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni
“Prendiamo atto della volontà unanime del Parlamento che impegna il Governo ‘ad astenersi dall’intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte ad eliminare o limitare il sistema di tutela garantito dalla legge 194 del 1978′. Occorre però ora indirizzare concretamente questo impegno a non discutere proposte di legge che intervengono sulla capacità giuridica del concepito e, invece, a intervenire su altri due punti fondamentali”, ha dichiarato Filomena Gallo, avvocata e Segretaria Associazione Luca Coscioni.
“Da un lato, garantire che gli embrioni non idonei per una gravidanza possano essere donati, previo consenso della coppia, alla ricerca scientifica in modo che anche in Italia si possa fare ricerca, come accade nel resto del mondo, su malattie incurabili (in Svezia, Uk, Usa sono già in fase di sperimentazione clinica su Parkinson e malattie della vista e altre). Con l’Associazione Luca Coscioni abbiamo presentato una petizione al Parlamento affinché, su questo tema, sia emanata una legge adeguata così come chiesto anche dalla Consulta nel 2016. In secondo luogo, il Governo dovrebbe attivarsi per la piena e corretta applicazione della 194/78 e il Parlamento valutare possibili modifiche della legge che ne migliorino la portata nel rispetto della salute della donna. Per questo abbiamo chiesto al ministro Schillaci di ottenere la pubblicazione di dati aperti sullo stato di applicazione della legge 194 del 1978. Una richiesta rivolta anche al Parlamento, tramite una petizione, per chiedere di aggiornare la legge 194 /1978, alla luce del diritto alla salute delle donne e del diritto all’autodeterminazione e garantire la gratuità dei moderni metodi contraccettivi”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.