Silvio Viale, medico radicale, responsabile del servizio di IVG presso l’Ospedale S.Anna di Torino, ha seguito il convegno organizzato dal Centro Cattolico di Bioetica dell’Arcidiocesi di Torino, che si è svolto questa mattina presso l’Alula Magna della Facoltà Teologica. Silvio Viale, che ha avuto un vivace battibecco con un gruppo di manifestanti che contestava il convegno, nel pomeriggio ha dichiarato:
“Sono contrario ad abolire l’obiezione di coscienza, sia quella inutile sulla legge 40/93 (fecondazione assistita), sia quella dimenticata della legge 413/93 (sperimentazione animale), tanto meno quella della legge 194/78 (aborto). Il punto non è abolire l’obiezione di coscienza, ma come garantire le prestazioni oggetto dell’obiezione."
"Non basta urlare contro gli obiettori o contro Cota per cancellare venti anni di disinteresse dell’amministrazione pubblica e del cosiddetto movimento delle donne.
Il convegno di questa mattina ha riproposto un’obiezione militante a tutto campo, dai barellieri ai farmacisti, per mettere in difficoltà l’applicazione della legge 194. A questa strategia non basta contrapporre un presidio o chiamare a raccolta una manifestazione una tantum contro le dichiarazioni di Cota. La manifestazione del 19 giugno potrà fare passi avanti se si saprà emancipare da una polemica astratta, sempre “contro”, e se si saprà affrancare da un’applicazione volontaristica, o all’opposto forzata, della 194. Come non si può pensare di costringere a fare gli aborti chi non li vuole fare, non si può pensare che chi li fa sia disposto a farli per sempre.
La RU486 ha messo a nudo i limiti della 194 e mi auguro che il movimento delle donne sappia svincolarsi dai tabù degli anni ’70 e sappia fare autocritica, perché la scelta di limitare l’aborto nel pubblico si è rivelata una trappola che ha amplificato l’obiezione di coscienza e favorito il cinico disinteresse della politica. Occupare un convegno sul’obiezione organizzato dall’Arcidiocesi può sembrare un obiettivo, ma non rende meno colpevoli. Ecco perché questa mattina ho ascoltato il convegno e ho polemizzato con chi voleva fare irruzione.”
Torino, 5 giugno 2010.
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