Lombardia: passa emendamento per l’uso di cadaveri e parti anatomiche per studio e ricerca

Michele Usuelli

Grazie a Michele Usuelli, altro nuovo traguardo raggiunto in Lombardia per la libertà di ricerca scientifica.

Nel corso della discussione sul progetto di legge in materia di servizi necroscopici e funerari presso il Consiglio Regionale della Lombardia, sono state accolte due proposte presentate dal consigliere di +Europa con Emma Bonino, nonché iscritto all’Associazione Luca Coscioni, Michele Usuelli: la prima che disciplina le modalità con cui i cittadini possono disporre l’utilizzo del proprio corpo, dopo la morte, per finalità di ricerca e studio; il secondo che consente di donare alla scienza anche le parti anatomiche riconoscibili frutto di interventi chirurgici, fino ad oggi destinate alla sepoltura.

La legge italiana infatti, su questa materia, risulta particolarmente lacunosa, senza espliciti divieti, ma al contempo carente nelle norme attuative. Le proposte sono state accolte all’unanimità dall’Aula, salvo il voto il voto contrario, non motivato, del Movimento 5 stelle.

“Con il voto di oggi”, dichiara Michele Usuelli, “si apre una pagina nuova e importante per la libertà di ricerca scientifica nella nostra Regione. Ringrazio Giunta e Consiglio che hanno avuto la sensibilità di accogliere i nostri emendamenti migliorativi, scritti  con la collaborazione della sezione lombarda della Società Italiana di Anatomia Patologica, che renderanno effettivamente applicabili queste disposizioni contribuendo ad arginare la triste pratica dell’importazione di cadaveri da altri Paesi per consentire agli studenti di esercitarsi. Da tempo il mondo della medicina e delle università chiedeva la possibilità di disciplinare l’utilizzo di parti anatomiche e cadaveri per finalità di studio e ricerca ed ora finalmente, almeno in Lombardia,  sarà possibile. Con questo voto ci allontaniamo dal Medioevo; mi auguro che altre Regioni seguano il nostro esempio. Non mi stupisce, purtroppo, il voto contrario del Movimento 5 stelle che conferma la sua linea di opposizione alla scienza al progresso e alla ricerca”.