Marco Cappato ed il comitato Promotore: “Accedere alla morte volontaria esiste già come diritto in Italia, tempi e procedure no”
“Spero che la Lombardia non voglia girare la testa dall’altra parte di fronte al problema di persone afflitte da patologie irreversibili con sofferenze insopportabili e che chiedono – ed è già un loro diritto – di essere aiutate a terminare la vita senza soffrire”. Così, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, interviene a margine dell’audizione presso l’Ufficio di Presidenza della Lombardia su Liberi Subito.
La proposta di legge regionale di iniziativa popolare è stata presentata al Pirellone, lo scorso 18 gennaio, forte del sostegno di 8mila firme di cittadini lombardi. Ora, la Regione dovrà esprimersi all’unanimità sull’ammissibilità o meno della proposta di legge e comunicherà la sua risposta il prossimo 7 febbraio.
Qualora non si raggiunga l’unanimità, l’Ufficio di presidenza rimanderà la decisione sull’ammissibilità al Consiglio regionale nella prima seduta disponibile che al momento è quella del 20 febbraio.
“Altre Regioni hanno giudicato ammissibile la proposta di legge e hanno iniziato a discutere questa proposta – ha aggiunto Cappato – e penso che sarebbe un fatto negativo se Regione Lombardia, diversamente, volesse giudicare inammissibile la nostra legge senza nemmeno discuterla”.
Una legge “che si limita a dare dei tempi e delle procedure certe a persone che soffrono e che non devono essere lasciate per mesi, o in alcuni casi addirittura per anni, senza nemmeno una risposta”
“La morte volontaria esiste già. Non è questa legge regionale a introdurla e non potrebbe essere Regione Lombardia a introdurla. Questa polemica su quelli che sono per la vita o per la morte è una polemica che non riguarda il testo di questa legge – ha concluso – che chiede tempi e procedure certi invece dell’attuale arbitrio assoluto nelle risposte ai malati. L’ufficio di presidenza ci ha ascoltati ma non si sono sbilanciati in quelle che saranno le scelte”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.