Silvio Viale, che da sette anni chiede l’introduzione della RU486 in Italia, replica a Giuliano Ferrara, che oggi approda a Torino nel suo tour elettorale anti-aborto. Ancora una volta Silvio Viale rilancia la sua sfida per un confronto pubblico sulla RU486, che Giuliano Ferrara continua a non accettare, rammaricandosi che non sia potuto avvenire oggi.
"Leggo che Giuliano Ferrara ha dichiarato che, se fosse ministro della sanità, bloccherebbe la RU486. Vedremo. La demonizzazione della RU486, da lui definita "prezzemolo moderno", esemplifica la debolezza della sua campagna anti-aborto, che si basa sulle cantonate propinate da Eugenia Roccella. La RU486 è un farmaco moderno, un indicatore di civiltà e di progresso scientifico. Essa riguarda gli aspetti tecnici e non quelli etici dell’aborto. Ferrara e Roccella, invece, fanno volutamente confusione per cercare di colpevolizzare le donne, oscillando continuamente dalla tesi dell’aborto facile a quella dell’aborto terribile, per limitare il diritto di scelta. Anche quando la RU486 sarà disponibile, nessuna donna sarà costretta a ricorrervi, potendo continuare a preferire l’aborto chirurgico, quello che Ferrara definirebbe un "frullatore moderno". Mi sembra miseramente riduttivo per il futuro ministro del PDL che la grande questione dell’aborto si debba ridurre a valutazioni tecniche tra un "frullatore moderno" e il "prezzemolo moderno". Sappia Ferrara che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la Food and Drug Administration (FDA) e l’Agenzia europea del farmaco (EMEA) considerano efficaci e sicuri sia il "frullatore moderno" che il "prezzemolo moderno". Prendendo sul serio Ferrara gli rinnovo la sfida per un confronto pubblico tra me e lui dove, come e quando vuole. Mi rammarico che questo non sia potuto accadere oggi a Torino, ma non dispero per il prossimi giorni.. Nel frattempo, mi auguro che possa aprire gli occhi sulle bizzarrie del Roccella pensiero"