Fabio è il secondo italiano ad aver ottenuto il via libera al suicidio assistito

A 24 ore dal suo appello salta fuori il parere del Comitato etico, che la Regione Marche aveva tenuto bloccati per 40 giorni

Filomena Gallo commenta: “Ritardi inaccettabili, il parere è incompleto: manca l’indicazione del farmaco e delle relative modalità di somministrazione come stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale”. Per Marco Cappato “la vicenda è kafkiana, mentre la legge è impantanata nel silenzio dei capipartito”

È stato emesso l’8 aprile 2022 il parere del Comitato etico dell’Azienda Sanitaria Unica Marche, Area Vasta 1 sulla sussistenza delle condizioni già accertate nella relazione collegiale dell’equipe interdisciplinare. Ma, nonostante ripetuti solleciti, qualcuno in ASUR Marche aveva “dimenticato”, per 40 giorni, di comunicarlo a Fabio Ridolfi, 46enne di Fermignano da 18 anni immobilizzato a letto a causa della tetraparesi da rottura dell’arteria basilare da cui è affetto. Fabio era in attesa da due mesi del parere del Comitato etico, dopo essere stato sottoposto a tutte le visite mediche previste.

Soltanto dopo l’appello pubblico lanciato ieri da Fabio il documento è riapparso ed è stato recapitato al paziente. Il documento stabilisce che Ridolfi rientra nei parametri stabiliti dalla Consulta nella sentenza Cappato-DJ Fabo per potere accedere all’aiuto medico alla morte volontaria.

“L’appello di Fabio ha colto nel segno. È inaccettabile che lo Stato italiano, e nello specifico la Regione Marche, abbia tenuto nel cassetto per 40 giorni un documento di tale rilevanza ed urgenza- ha commentato Filomena Gallo, avvocato e Segretario dell’Associazione Luca Coscioni; Purtroppo, il parere “positivo” dato dal Comitato etico, che conferma in modo molto chiaro il diritto di Fabio ad essere aiutato a porre fine alle proprie sofferenze, è però incompleto, perché nulla dice sulle modalità di attuazione e sul farmaco da usare affinché la volontà di Fabio possa finalmente essere rispettata. È ora doveroso che il Sistema sanitario delle Marche definisca le modalità del caso nella massima urgenza, senza che sia necessario nuovamente da parte di Fabio procedere per vie legali.”

“Fabio ha ottenuto un primo risultato in questa vicenda kafkiana del documento insabbiato per 40 giorni”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “È da notare come il suo appello sia stato accolto dal silenzio assoluto da parte dei capipartito e dei “protagonisti” del dibattito parlamentare, attualmente impantanato al Senato. Eppure, l’utilità di una legge sarebbe proprio quella di stabilire tempi certi per dare risposte ai malati. Purtroppo il testo approvato alla Camera non fornisce alcuna garanzia nemmeno da questo punto di vista, e sarebbe dunque da discutere urgentemente e da integrare.

Il Parere del Comitato Etico