Eutanasia, il Parlamento inizia la discussione

Dopo 35 anni di battaglie per il riconoscimento delle volontà individuali, in materia di fine vita, al via mercoledì il confronto parlamentare

Marco Cappato: “Insieme all’Intergruppo parlamentare per le scelte di fine vita ci batteremo per l’effettiva trattazione prima in Commissione e poi in Aula”

1965 giorni dopo il deposito delle ormai oltre 130mila firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia legale, il 30 gennaio 2019 finalmente la Camera dei Deputati inizierà la discussione. Nonostante l’estremo ritardo di questo tentativo di risposta all’ordinanza della Corte costituzionale sul caso Cappato/Dj Fabo, che ha concesso fino al 24 settembre 2019 per l’approvazione di una legge, il Parlamento ha ora l’opportunità di dare tutele alle persone che, in determinate situazioni, vogliono accedere all’aiuto al suicidio.

“È un fatto importante, un primo grande risultato della decennale campagna dei Radicali e dell’Associazione Luca Coscioni per il rispetto delle volontà individuali in materia di fine-vita – dichiara Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – Era il 1984 quando il parlamentare socialista e radicale Loris Fortuna depositò la prima proposta di legge per il riconoscimento di questo diritto: ci sono voluti ben 35 anni di iniziative popolari, storie individuali e disobbedienze civili per arrivare a questo risultato che ora non può essere affossato come già successe nel 2016″.

“Un ringraziamento speciale va a tutte le persone malate che si sono mobilitate finora per l’obiettivo della calendarizzazione, a partire da Dj Fabo e Davide Trentini che hanno voluto raccontare all’Italia la propria storia e ci hanno permesso di attivare le giurisdizioni fino alla Corte costituzionale.

Mentre la Camera dei Deputati inizierà la discussione dell’aiuto al suicidio, il Senato – che nei giorni scorsi, a causa dell’attività di 11 senatori M5S, ha smontato la legge sul testamento biologico in Commissione – è invece impegnato in questi giorni a ripristinare la legge sulle DAT, grazie a 7 emendamenti presentati come primi firmatari da Paola Boldrini (PD), Nadia Ginetti (PD), Loredana De Petris (Misto -LeU) e Matteo Mantero (M5S) cui siamo grati per l’impegno preso a difesa di una legge funzionante conquistata a furor di popolo e a tutela della nostra Costituzione” conclude Cappato.