Comune di Roma: Cellula Coscioni incontra il delegato per la disabilità Antonio Guidi

Cellula Coscioni Roma

Una delegazione della Cellula Coscioni di Roma, composta da Luisa Panattoni, Mina Welby e Mario Staderini, ha incontrato il delegato del Sindaco Alemanno per le politiche della disabilità. Nel corso dell’incontro, sono state indicate le priorità su cui l’Associazione Luca Coscioni è impegnata: la libertà di movimento di malati e disabili; il servizio di assistenza domiciliare; la pari opportunità dei disabili all’accesso allo sport ed all’intrattenimento.

Apprezzando la disponibilità all’ascolto ed al fare dimostrata dal delegato del Sindaco, la Cellula Coscioni ha chiesto l’avvio di due indagini conoscitive, una sul trasporto pubblico e una sulla qualità del servizio di assistenza, che preveda un vero e proprio censimento dei bisogni degli assistiti. Tra i temi affrontati anche l’utilizzo delle nuove tecnologie per restituire ai disabili ed ai malati libertà perse, nonché piani di abbattimento sistematico delle barriere architettoniche attraverso la mappatura quartiere per quartiere dei percorsi vitali inaccessibili. Nei prossimi giorni saranno portate avanti azioni dirette di verifica e di denuncia della illegalità cronica in cui versa la città di Roma.
 

Lettera con le proposte al delegato del sindaco per le politiche della disabilità:

Gentile On. Guidi,

facendo seguito all’incontro tenutosi lo scorso 17 settembre, riassumiamo di seguito le proposte dell’Associazione Luca Coscioni – Cellula Coscioni di Roma.

L’attività della Cellula Coscioni a Roma si è caratterizzata in questo ultimo anno nella difesa dei dritti di malati e di disabili e nella lotta per assicurare il loro diritto ad una vita indipendente.

I nostri principali fronti di azione sono la libertà di movimento, il servizio di assistenza domiciliare erogato dal Comune, la pari opportunità dei disabili all’accesso allo sport ed alla vita di relazione.

È un dato incontestabile che una persona con disabilità motoria oggi sia impedito di muoversi in maniera indipendente per la città (molto spesso anche se accompagnato), a causa delle condizioni di illegalità in cui si trovano il trasporto pubblico e le percorrenze stradali.

Nessuna programmazione a riguardo è stata in questi anni prevista dall’Amministrazione comunale.

Quanto al trasporto pubblico, le chiediamo di avviare una indagine conoscitiva che fotografi la realtà, individuando problematiche e verifichi il rispetto delle leggi vigenti.

Con riferimento alle percorrenze stradali, da tempo proponiamo- come gia fatto alla Commissione servizi sociale del Consiglio comunale mesi orsono- la realizzazione per ogni Municipio di piani di abbattimento graduale ma sistematico delle barriere architettoniche, attraverso la mappatura rione per rione, quartiere per quartiere, dei punti centrali della vita quotidiana, su cui intervenire in modo da creare percorsi continui e non con una strada che si interrompe e l’altra che è accessibile come oggi.

Nel centro storico questo avrebbe un alto valore anche per il turismo, oggi inaccessibile a chi non si muove liberamente, consentendo al Comune di realizzare campagne promozionale rivolte al turismo accessibile.

Rispetto all’assistenza domiciliare, non possiamo che denunciare la cattiva qualità del servizio reso dal Comune nel suo complesso. Oltre a lunghe liste di attesa, all’assenza di un vero coordinamento tra Asl e servizi comunali, abbiamo registrato che la fornitura del servizio di assistenza diretta è caratterizzata dall’assenza di figure professionalmente qualificate sulla base delle esigenze dell’assistito. Accade così che operatori con qualifica per l’assistenza per anziani si trovino ad assistere malati di SLA ad esempio, con evidente inutilità se non persino pericolo dell’assistenza. Per non parlare poi dell’assoluta mancanza di competenze degli assistenti nell’utilizzo delle nuove tecnologie, essenziali oggi per la vita sociale di molti soggetti con difficoltà comunicative e motorie.

Parimenti, per i cittadini che si rivolgono all’assistenza indiretta, non esiste un servizio efficiente che serva ad indicare un albo degli assistenti sociali cui attingere, ne tantomeno che indichi le loro specializzazioni ed il luogo di residenza.

Anche per questo, le chiediamo con urgenza di avviare una indagine conoscitiva sulla qualità del servizio di assistenza, che preveda un vero e proprio censimento dei bisogni degli assistiti.

Nel sottolineare l’importanza dei comunicatori elettronici per alcune disabilità, le rappresentiamo come manchi assolutamente una azione del Comune per informare i propri utenti dell’esistenza di questi strumenti e delle modalità con cui ottenerli. In particolare, ci sono state segnalate delle difficoltà e dei ritardi nell’assegnazione da parte della ASL RM D.

Con riferimento alla vita di relazione, il nostro obiettivo è l’accesso ordinario per i disabili allo sport ed ai servizi culturali e di intrattenimento (musei accessibili, anche per non vedenti e sordi, promozione di cinema sottotitolati etc). Registriamo sul punto l’assenza di qualsiasi iniziativa da parte del Comune, oltre alla indisponibilità nelle Biblioteche comunali di libri e giornali in versione digitale per disabili e non vedenti. Le nuove tecnologie offrono oggi impensabili opportunità contro la disabilità, per restituire libertà di parola, di lettura e di comunicazione

A riguardo, le chiediamo di attivarsi affinché il Comune di Roma ponga in essere programmi di informatizzazione dei singoli e delle loro famiglie, distribuzione di firme digitali che agevolino nell’accesso a tutti i servizi comunali, e conseguente semplificazione degli adempimenti burocatrici

Sino ad oggi, la Cellula Coscioni ha operato attraverso gli strumenti di democrazia diretta, quali le interrogazioni popolari al Sindaco che vi abbiamo prodotto e le delibere di iniziativa popolare.

Tra di esse, le segnaliamo la delibera popolare per l’istituzione di un registro dei testamenti biologici a livello comunale, depositata il 23 aprile 2009 insieme alle oltre 8.000 firme di cittadini romani raccolte in poche settimane. Le chiediamo di sollecitare il Consiglio comunale nella messa all’ordine del giorno della delibera popolare(lo Statuto del Comune prevede che il Consiglio comunale deliberi entro 6 mesi dal deposito), ed in ogni caso saremmo felici di poter organizzare con lei una occasione di incontro pubblico per discutere con la cittadinanza delle scelte di fine vita.

Sui fronti sin qui esposti, agiremo nelle prossime settimane attraverso azioni dirette di verifica e di denuncia della illegalità cronica in cui versa la città, nella certezza che lei saprà utilizzare le nostre azioni per iniziare quella “rivoluzione” di cui Roma ha bisogno.

Roma, 22 settembre 2009

per la Cellula Coscioni Roma

Mario Staderini Mina Welby Luisa Panattoni