Appello di medici e infermieri per il rispetto delle scelte di fine vita. Già oltre 400 firmatari

Medici e infermieri - Illustrazione di Giovanni Di Modica

Marco Cappato: “È fondamentale che scelte così importanti, e a volte anche drammatiche, che riguardano le fasi finali della vita siano improntate al massimo di libertà e responsabilità individuale e al massimo di supporto da parte di professionisti che mettono le proprie competenze al servizio dei cittadini e delle loro libere determinazioni”.

Il 7 novembre Marco Cappato e il Dott. Luigi Montevecchi, rispettivamente tesoriere e consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, hanno incontrato il presidente FNOMCeO, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Dott. Filippo Anelli. All’apertura del canale di dialogo, segue oggi il lancio di un appello di medici e infermieri “per il rispetto delle volontà dei pazienti nel fine vita”.

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Nell’appello si legge: “Noi firmatari ci rifiutiamo di imporre la nostra volontà contro quella del paziente nelle scelte di fine vita, ritenendo il rispetto della libertà e della dignità della persona un nostro dovere. A differenza di chi ritiene quello del suicidio assistito un processo estraneo all’impegno medico, noi medici, operatori sanitari e infermieri firmatari riteniamo doveroso l’aiuto medico alla persona che, in determinate circostanze quali quelle richiamate dalla Consulta, formuli richiesta di interruzione della propria intollerabile sofferenza. Se abbandonassimo – prosegue l’appello – il paziente nel momento ultimo della sua vita, imponendo la nostra volontà contro la persona che assistiamo, verremmo meno al nostro primario dovere di rispetto della libertà e della dignità della persona. Noi firmatari riteniamo che il suicidio medicalmente assistito così come introdotto nel nostro ordinamento dalla Corte Costituzionale, debba essere un atto medico gestito da sanitari, a tutela del paziente che lo richiede. Nel caso in cui il Codice di deontologia medica e il Codice delle professioni infermieristiche fossero considerati incompatibili con il rispetto dell’autodeterminazione del paziente, riteniamo che dovrebbero essere disapplicati e modificati per rispettare i principi di libertà fondamentale stabiliti dalla Costituzione“.

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Marco Cappato commenta così l’appello: “È fondamentale che scelte così importanti, ed a volte anche drammatiche, che riguardano le fasi finali della vita siano improntate al massimo di libertà e responsabilità individuale e, al tempo stesso, al massimo di supporto da parte di professionisti che mettono le proprie competenze al servizio dei cittadini e delle loro libere determinazioni. È dunque importante che i medici possano, nelle diverse sensibilità ed impostazioni culturali legittimamente presenti all’interno della categoria, agire senza forzature in alcuna direzione, collaborando con le altre professionalità coinvolte e mantenendo il pieno rispetto dell’autodeterminazione del paziente, che andrà comunque garantita nel rispetto della nuova normativa determinata della sentenza della Corte costituzionale, a nostro avviso adattando il Codice deontologico. È proprio alla luce della sentenza, appena sarà pubblicata, che proseguiremo il dialogo avviato, sia con FNOMCEO che con le altre parti sociali e professionalità interessate, non soltanto per le scelte di fine vita, ma anche per quelle cure e servizi che precedono quelle scelte“.