“Affermare che Liberi Subito è incostituzionale non ha fondamento giuridico”

Filomena Gallo replica a Maurizio Gasparri

“Maurizio Gasparri sostiene che la proposta di legge sul suicidio assistito sia incostituzionale perché non di competenza regionale. Tuttavia, questa affermazione non trova fondamento giuridico. La proposta non introduce nuovi diritti, ma si limita a stabilire procedure e tempi certi per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019. Rientra quindi pienamente nelle competenze organizzative delle Regioni previste dalla nostra Costituzione, come confermato da diverse Commissioni di garanzia regionali, composte da magistrati, avvocati e accademici, che hanno ribadito la conformità statutaria di testi analoghi.

La Corte ha stabilito che le Regioni e le ASL hanno il dovere di organizzare le procedure necessarie per garantire l’accesso al suicidio assistito nei casi previsti, pena lo svuotamento di un diritto costituzionalmente riconosciuto. Non organizzare significa non rendere effettivo questo diritto, mentre organizzare permette di conciliare le diverse posizioni soggettive e garantisce il rispetto dei principi costituzionali e delle leggi in vigore, evitando anche che le aziende sanitarie vengano condannate a spese dei cittadini, come avvenuto, ad esempio, in Friuli-Venezia Giulia con il caso della signora Anna.

A confermare ciò, a giugno 2022, l’allora Ministro della Salute, in una lettera inviata ai Presidenti delle Regioni, aveva ribadito che il Servizio sanitario nazionale è obbligato a sostenere le spese mediche necessarie per consentire, al termine della procedura di verifica, il ricorso al suicidio medicalmente assistito. Questa indicazione chiarisce ulteriormente come l’attuazione della sentenza della Corte costituzionale rientri nei compiti organizzativi e amministrativi del sistema sanitario regionale. Inoltre, Regioni come il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia hanno già dimostrato che è possibile portare a termine l’intera procedura, verificando le condizioni dei pazienti, definendo le modalità di attuazione e fornendo tutto il necessario, secondo quanto stabilito dalla Consulta.

Maurizio Gasparri parla di incostituzionalità dimenticando forse che il disegno di legge da lui firmato, attualmente in esame al Senato, prevede addirittura modifiche alla legge 219 del 2017, con un evidente arretramento su diritti fondamentali già sanciti anche a livello costituzionale.”