Non c’è da meravigliarsi che le americane Pfizer e Moderna consegnino i vaccini prioritariamente agli americani e l’inglese AstraZeneca agli inglesi. Di conseguenza non c’è da meravigliarsi che le aziende farmaceutiche abbiano imposto contratti capestro ad una Unione Europea debole e divisa che è stata posta in seconda fila per le consegne.
In assenza di scienziati coma Albert Sabin che rinunciò a qualunque provento pur di rendere il suo vaccino antipolio disponibile a tutti, possiamo certamente pensare ad una cessione forzosa di brevetto ad aziende farmaceutiche europee ma è inutile nascondersi che dal punto di vista legale sarà arduo.
Il problema principale dell’Europa è che non è stata in grado in questa emergenza di sviluppare un proprio vaccino da consegnare ai propri cittadini in tempi brevi. E questo perché i singoli Paesi non hanno le risorse di conoscenza ed economiche per farlo. Avrebbero potuto averle se negli anni fossero state create strutture di ricerca e sanitarie comuni (al di là di minime realtà come lo European Molecular Biology Laboratory), dove le migliori menti (e ne abbiamo tante) avessero potuto collaborare. Invece siamo rimasti e rimaniamo divisi e in competizione anche in campo biomedico.
Il Covid-19 è solo una delle prime sfide cui una Europa divisa non saprà rispondere. Altre sanitarie, economiche, ecologiche, politiche e (speriamo di no) perfino militari continueranno a trovarci impotenti se non riusciremo ad eleggere, almeno in un primo nucleo di Paesi fondatori, dei governanti illuminati che abbiano la statura per rinunciare a gran parte della sovranità nazionale ed aumentare per gran parte la sovranità continentale. Non continuare a rimanere schiacciati come noci da America Cina e Russia dipenderà solo da noi elettori.

Guido Frosina si è laureato in Scienze Biologiche presso l’Università e la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1981. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Genetica presso l’Università di Ferrara nel 1987. Ha svolto ricerche in campo oncologico presso l’Institut Gustave Roussy – France, l’Imperial Cancer Research Fund – UK e dal 1987 è Dirigente Sanitario presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Si occupa attualmente di radioterapia dei tumori cerebrali e di qualità ed integrità della Ricerca.