EU: l’Unione Politica è sempre più urgente

Non c’è da meravigliarsi che le americane Pfizer e Moderna consegnino i vaccini prioritariamente agli americani e l’inglese AstraZeneca agli inglesi. Di conseguenza non c’è da meravigliarsi che le aziende  farmaceutiche abbiano imposto contratti capestro ad una Unione Europea debole e divisa che è stata posta in seconda fila per le consegne.

In assenza di scienziati coma Albert Sabin che rinunciò a qualunque provento  pur di rendere il suo vaccino antipolio disponibile a tutti, possiamo certamente pensare ad una cessione  forzosa di brevetto ad aziende farmaceutiche europee ma è inutile nascondersi che dal punto di vista legale  sarà arduo.  

Il problema principale dell’Europa è che non è stata in grado in questa emergenza di sviluppare un proprio vaccino da consegnare ai propri cittadini in tempi brevi. E questo perché i singoli Paesi non hanno le risorse di conoscenza ed economiche per farlo. Avrebbero potuto averle se negli anni fossero state create strutture  di ricerca e sanitarie comuni (al di là di minime realtà come lo European Molecular Biology Laboratory), dove  le migliori menti (e ne abbiamo tante) avessero potuto collaborare. Invece siamo rimasti e rimaniamo divisi e in competizione anche in campo biomedico.  

Il Covid-19 è solo una delle prime sfide cui una Europa divisa non saprà rispondere. Altre sanitarie, economiche, ecologiche, politiche e (speriamo di no) perfino militari continueranno a trovarci impotenti se non riusciremo ad eleggere, almeno in un primo nucleo di Paesi fondatori, dei governanti illuminati che  abbiano la statura per rinunciare a gran parte della sovranità nazionale ed aumentare per gran parte la  sovranità continentale. Non continuare a rimanere schiacciati come noci da America Cina e Russia dipenderà solo da noi elettori.