Il 19 settembre con l’Associazione Luca Coscioni ripartiamo proprio dalla piazza dove, quasi tredici anni fa, in tantissimi salutammo mio marito Piergiorgio, al quale fu negato il diritto di un funerale religioso. Insieme saremo alla Manifestazione per l’Eutanasia Legale.
Abbiamo organizzato una grande kermesse gratuita, in cui artisti, giornalisti, politici, medici e operatori sanitari che hanno sostenuto il nostro impegno si alterneranno sul palco per chiedere di essere #LiberiFinoAllaFine.
Non dimentichiamoci che il 93% degli italiani è a favore dell’Eutanasia Legale, secondo un sondaggio SWG commissionato dall’Associazione Luca Coscioni. Inoltre il 13 settembre 2013 abbiamo depositato in Parlamento una proposta di iniziativa popolare sul tema. Il sostegno dato allora – parliamo di 67 mila firme – in sei anni, è praticamente raddoppiato.
Anche la stessa Corte Costituzionale, con la sua decisione del 24 ottobre 2018, ha riconosciuto la necessità di colmare un vuoto di tutele per chi, in condizioni di atroci sofferenze, vuol porre fine alla propria vita. In tal proposito, la Consulta aveva chiesto un intervento del Parlamento entro il 24 settembre 2019: il tempo è quasi scaduto e non possiamo più aspettare le decisioni dei partiti.
Cerchiamo insieme di “essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”, coltivando la speranza che il Governo della discontinuità ci riservi notizie positive. Anche perché, quella che sosterrà il nuovo esecutivo sarà la maggioranza trasversale che, il 14 dicembre 2017, votò la legge sul Testamento biologico.
Per chiedere, quindi, al Parlamento di farsi vivo, ti aspettiamo in piazza Don Bosco a partire dalle ore 17.00.
Se non potrai essere alla Manifestazione per l’Eutanasia Legale, sostieni la nostra campagna
Wilhelmine Schett (chiamata Mina Welby) è nata a San Candido nel 1937. Ha insegnato per qualche anno alle scuole medie di Merano dopo la maturità classica. Iscritta a Radicali Italiani dal 2003, è co presidente dell’Associazione Luca Coscioni dal 2011. Moglie di Piergiorgio Welby, dopo la morte del marito ha proseguito il suo impegno sui temi dell’autodeterminazione e delle scelte di vita e fine vita.