da una fonte anonima
Cara mamma,
è ignobile come è avvenuto. Non volevi più vivere e l’hai detto chiaramente. Monossido di carbonio era la tua prima idea; e lo sciopero della fame e della sete non è facile. Alcuni giorni fa sei stata colpita da un ictus ed eri parallelizzata da un lato. Costretta a letto e capace di intendere e di volere, hai colto l’occasione. Senza mangiare e bere, dedita alla morfina, dopo 12 giorni sei scivolata via da noi. Non era quello che avevi in mente. Dove è la legge che consente l’eutanasia! Seppur arriverà in ritardo per la nostra amatissima mamma. Ho un profondo rispetto per la tua scelta” Accanto alla mamma c’era un grande cuscino. Quante volte ho pensato “quando lo spingo sulla faccia, allora è fatto, non deve più soffrire”.
Lo dice la figlia con occhi arrossiti, i lineamenti intorno alla bocca irrigiditi. Le sue parole la fanno male, ma indicano come l’ha vissuto. Quello che vuol dire è il tormento della disperazione, le sofferenze inutili della mamma novantenne, Che ha scelto quella morte per fame, penosa e ignobile. In mancanza di un’alternativa.
Olandese di nascita e italiano di adozione. Attualmente è membro della Direzione dell’Associazione Luca Coscioni. Una carriera professionale come revisore contabile e successivamente come consulente aziendale. Dopo la sua decisione di terminare la carriere professionale, si è dedicato al volontariato. Da più di 40 anni è socio dell’Associazione Olandese di Fine-vita Volontario (NVVE). Circa 5 anni fa, dopo l’ennesima “fake-news” sull’eutanasia in Olanda, ha deciso di pubblicare un saggio, frutto di circa 3 anni di ricerca, sulla legislazione olandese e la sua applicazione. Nel 2017 pubblica “Libertà di decidere – fine-vita volontario in Olanda”. Attualmente è rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni alla Word Federation of Right to Die Societies.