Una sperimentazione clinica può servire a capire se una nuova tecnica chirurgica, per esempio al cuore o alle carotidi, sia migliore di quelle in uso. In genere queste sperimentazioni hanno molti costi (per esempio di personale, materiali, assicurativi ed altri) e vengono finanziate dai cosiddetti “sponsor”, aziende private interessate ai risultati di quella Ricerca perché produttrici di un farmaco o dispositivo medico che viene in essa utilizzato o altro. Al termine della sperimentazione i dati vengono pubblicati ed a commentarli vengono chiamati esperti del campo (nel nostro esempio esperti di chirurgia del cuore o delle carotidi).
Sarebbe importante che il parere di questi esperti fosse (ed anche apparisse) il più possibile obiettivo e svincolato da interessi personali. Due articoli ora apparsi su una importante rivista medica (Journal of the American Medical Association – Internal Medicine) ci mostrano che una percentuale elevata (≥ 20%) di questi esaminatori della validità dei risultati delle sperimentazioni cliniche, ha avuto rapporti finanziari dichiarati con uno o più degli sponsor che finanziavano le ricerche che essi stessi dovevano esaminare.
Ammettiamo che fossero tutti onesti ed analizzassero i risultati senza farsi influenzare dai loro rapporti con le aziende: al loro lettore non potrà restare comunque il dubbio che il parere che sta leggendo possa essere stato influenzato? E si fiderà di applicare quella nuova tecnica chirurgica nella propria sala operatoria o aspetterà altre e più indipendenti conferme, rallentando così l’avanzamento della chirurgia delle carotidi o del cuore? Bisognerebbe che a commentare i risultati delle sperimentazioni cliniche fossero chiamate persone che niente hanno a che fare con quelle sperimentazioni e con chi le finanzia, senza ritenere sufficiente che il conflitto di interesse sia stato dichiarato (cosa che peraltro non sempre avviene).
Viviamo nell’era di internet e questo tipo di problemi sono sempre più evidenti e quindi evitabili, purché lo si voglia. Attenzione: il problema non riguarda solo il prendere soldi personalmente. Il conflitto di interesse si esplica in molti altri modi: p. esempio se tu sponsor assumi uno o più dei miei collaboratori o li finanzi per ricerche anche non strettamente correlate. Non basta che il conflitto di interessi sia stato dichiarato: deve essere causa di incompatibilità se vogliamo eliminarne gli inconvenienti nella Ricerca biomedica.

Guido Frosina si è laureato in Scienze Biologiche presso l’Università e la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1981. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Genetica presso l’Università di Ferrara nel 1987. Ha svolto ricerche in campo oncologico presso l’Institut Gustave Roussy – France, l’Imperial Cancer Research Fund – UK e dal 1987 è Dirigente Sanitario presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Si occupa attualmente di radioterapia dei tumori cerebrali e di qualità ed integrità della Ricerca.