Attingendo da BioEdge, illustro come Spagna e Olanda disciplinano l’eutanasia.
➡ Spagna
La Camera dei deputati spagnola ha approvato una proposta di legge del governo che legalizza eutanasia e suicidio assistito. L’iter della legge, approvata a gennaio, è stato rallentato dalla epidemia di Covid. Ora si attende l’approvazione del Senato, con la previsione di alcuni emendamenti. Alla legge si oppongono il Comitato nazionale di Bioetica (che ha approvato alla unanimità un documento di 74 pagine) e 160 esperti legali. La motivazione prevalente è il rischio che l’eutanasia possa colpire i vecchi malati, specie se poveri.
N.D.R. Ricordo che l’eutanasia è già legale da anni in alcune delle principali comunità autonomiche della Spagna, senza che siano mai insorti problemi. Rilevo che anche in questo caso la sola arma degli oppositori è la minaccia dello “slippery slope” o di quella che Papa Francesco evoca spesso come “cultura dello scarto”. Ricordo – per dire a che punto di durezza e di scorrettezza da parte degli ultracattolici si è spinto il dibattito – che non è mancato, in anni di polemiche sul tema, chi ha paragonato i sostenitori della eutanasia ed i medici che la praticano alle atrocità naziste del dottor Mengele.
➡ Olanda
In Olanda – dove già è consentita l’eutanasia per i neonati (fino a 12 mesi) e per i bambini sopra i 12 anni – il ministro della Sanità Hugo de Jonge ha prospettato al Parlamento la possibilità di ricorrere alla eutanasia anche per i bambini con meno di 12 anni, se vittime di sofferenze insopportabili e senza speranza di guarigione (il ministro ha fatto ricorso al concetto di “forza maggiore”). Il ministro basa la sua proposta anche sul parere favorevole di tre ospedali universitari, nei quali l’84% dei pediatri è d’accordo sulla proposta del ministro.
NDR. Tutti ricordiamo le roventi polemiche insorte nel 2006 quando fu approvato in Olanda, su proposta del dottor Eduard Verhagen, il c.d. ”protocollo di Groningen”, che per la prima volta consentiva di ricorrere alla eutanasia per i bambini. Qualche anno dopo, ho avuto modo di partecipare, a Firenze, in rappresentanza della Associazione Luca Coscioni, ad un convegno organizzato da “MICROMEGA”. In quella occasione il dottor Verhagen illustrò tutte le condizioni richieste per ricorrere alla eutanasia per dei bambini. Ed a quanto risulta dalle notizie di stampa, non sembra vi sia stato un numero eccessivo di ricorsi al “protocollo” né vi siano stati problemi legali. Nella maggior parte dei casi il ricorso alla eutanasia si è reso necessario per bambini nati con la “spina bifida” (una malformazione genetica incurabile a carico della colonna vertebrale che porta fatalmente a sofferenze atroci e alla morte).
Carlo Troilo è un giornalista che si è sempre occupato di comunicazione sia aziendale (capo ufficio stampa dell’IRI e direttore delle relazioni Esterne della RAI, dove ha coniato lo slogan “RAI, di tutto di più”) sia politica (capo ufficio stampa di due ministri). E’ impegnato nel campo dei diritti civili con l’Associazione Luca Coscioni – dove segue soprattutto il tema del fine vita – e sui problemi di Roma con “Roma Nuovo Secolo”).