Gli ausili audiovisivi devono essere scelti in funzione del grado di disabilità del malato, il quale spesso è soggetto ad un aggravamento della situazione con il progredire della malattia degenerativa.
La difficoltà di comunicazione può essere, infatti, di varia entità (ad esempio esistono programmi e ausili che rispondono ai movimenti del capo della persona disabile; altri che utilizzano la residua mobilità di alcuni parti del corpo o nel caso di completa immobilità si interagisce attraverso il movimento della pupilla), pertanto ogni tipo di soluzione deve essere attentamente valutata da un fisiatra per rispondere appieno alle residue capacità del paziente.
Occorrerà cambiare l’ausilio in base alle effettive e residue capacità motorie, quindi non è necessario scegliere i modelli più costosi, perché nella maggiorparte dei casi sono apparecchi studiati per chi ha ridottissime o pressoché nulle capacità motorie, mentre possono esserci casi per i quali basta un ausilio meno complesso e quindi più economico.
Consigliamo, prima dell’acquisto, di consultare un fisiatra.
Basterà chiedere al medico di famiglia la prescrizione per una visita specialistica da un medico fisiatra che, attestando le residue capacità di comunicazione, possa individuare quale sia l’ausilio più idoneo per consentire la comunicazione.
Ci si deve poi recare alla Asl competente per la rispettiva richiesta.