Non un registro, ma una sorta di “segnalazione”. In poche parole è questo il risultato di un animato consiglio comunale a Padova che vedeva sul tavolo tre mozioni sul fine vita. Al termine, con 17 voti favorevoli (12 del Pd, 3 di Padova con Zanonato, 1 dell’Italia dei Valori e 1 dell’Udc) è stata approvata la mozione “sulla libertà, la dignità e il rispetto della persona in caso di fine vita”, presentata dal Pd.
Sostanzialmente, sollecitando il Parlamento a varare la legge, si rifiuta qualsiasi forma di eutanasia e di accanimento terapeutico, si ribadisce l’insostituibile alleanza terapeutica tra medico e paziente e la tutela dell’assistenza a quanti vivano situazioni di grave disabilità o malattie terminali, e si chiede che in Segreteria generale del Comune venga disposta la “raccolta e la conservazione delle attestazioni dei cittadini del Comune di Padova che abbiano già depositato la propria dichiarazione anticipata di trattamento presso un notaio o altro fiduciario”. Da Scienza & vita Padova è arrivata in Consiglio una nota che ribadisce l’assenza di valore di eventuali registri comunali.
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