A quel punto però vi fu, in sede di Consiglio dei Ministri Ue, l'opposizione dell'Italia che, insieme a Germania, Austria, Irlanda e Portogallo, proposero un nuovo testo che prevedeva di congelare il finanziamento comunitario della ricerca sulle cellule staminali embrionali fino al 31 dicembre 2003. Nel frattempo il Consiglio ha chiesto alla Commissione di redigere le linee guida sulla questione. Il testo è stato frutto del lavoro di Philippe Busquin. A quel punto il parlamento europeo ha nominato Peter Liese come relatore il quale però ha proposto alcune sue modifiche in senso restrittivo, ad esempio si dava la priorità sulle cellule staminali adulte e non su quelle embrionali; modifiche fedeli alla sua convinzione secondo cui «non esiste alcun argomento convincente a sostegno dell'affermazione secondo la quale le cellule staminali già esistenti non sono sufficienti per portare avanti la ricerca».
Il nuovo testo tuttavia ha subito ulteriori modifiche grazie ad una serie di emendamenti, uno dei quali presentati anche dall'eurodeputato radicale Marco Cappato, che sono andati a correggere alcuni paletti. Uno dei quali era la data limite relativa agli embrioni, che per poter rientrare nei finanziamenti del Sesto Programma Quadro dovevano essere stati prodotti entro il 27 giugno 2002. Il testo Liese da quanto si apprende verrà votato dopodomani. Il voto potrebbe riflettere la posizione degli stati membri. Nonostante il fronte più proibizionista continui ad essere capeggiato dall'Italia, presidente di turno dell'Ue, insieme ad Austria e Germania, la situazione sembra però cambiata rispetto al 2002: la Spagna è in bilico, mentre l'Irlanda ha cambiato decisamente fronte.